E' la domanda che si sono posti i governanti di Tradate (Va), per far decollare la raccolta differenziata, e dopo una lunga riunione i geni della mia ex (a questo punto x fortuna) città, hanno pensato bene di riempire di spazzatura, per fortuna non organica, un vetusto edificio in centro città. Che sia arte? Che sia efficace? a me sembra solo insensato, inappropriato ed un inutile spreco di denaro pubblico. Che pena...
che tristezza, siete messi proprio male da quelle parti.. non capisco che ci sia da sensibilizzare, ci vuol tanto a far la differenziata, la faccio da una vita e non mi crea nessun problema o disagio, anzi..
«Ma cosa è successo?». «Sembra di essere a Napoli». «Ma non è possibile!». Commenti esterrefatti, ironici ed anche divertiti di fronte a un palazzo in centro a Tradate, di fianco al Comune, interamente riempito di rifiuti, tanto da strabordare sul marciapiede e sulla strada. Plastica, lavastovigli, tosaerba, cassette di plastica, e molto altro, ma senza rifiuti biodegradabili, per rendere questa immagine che sicuramente colpisce i passanti. Su corso Bernacchi, l'edificio dell'ex Mattone, abbandonato ormai da più di dieci anni, è stato riempito di spazzatura nel fine settimana, sotto gli occhi del sindaco Stefano Candiani e vicesindaco Vito Pipolo che tranquillizzavano i passanti preoccupati e incuriositi: «Tradate deve migliorare la propria percentuale di raccolta differenziata, ferma al 45 per cento – hanno spiegato pazientemente ai passanti – questo servirà a far capire dove andremo a finire se non prestiamo maggiore attenzione a come differenziamo i rifiuti. Dobbiamo arrivare almeno al 60 per cento in breve tempo». La grande installazione, che rimarrà per due mesi, è quindi stata voluta dall'Amministrazione comunale ed è stata realizzata dal fotografo Moreno Di Trapani, non nuovo a questa tipologia di interventi. L'anno scorso aveva rappresentato prima in Villa Truffini e poi al Centro culturale Frera un'installazione tutta realizzata con immagini della discarica di Chinandega, in Nicaragua. "Casa del malconsumo" nome del progetto tradatese che, come spiegano dal Comune «si propone come obbietto quello di portare il cittadino a trovare un nuovo spunto di riflessione su tematiche bollenti, e al momento attualissime, quali sono il riciclo e il rispetto dell'ambiente, sensibilizzandolo ad un consumo intelligente e a un approccio più consapevole nei confronti dello scarto che ogni azione genera». L'installazione "contiene" i rifiuti della città, tranne i sacchi neri, prelevati in un giovedì di raccolta. Ed è stata realizzata con Econord, la società appaltatrice la raccolta dei rifiuti solidi urbani, nel Comune di Tradate, in collaborazione con la Provincia di Varese, Econord, Sogeiva e l'impresa RG Work in Progress. «È nostra intenzione – aggiunge il vicesindaco - dare ad ogni cittadino la possibilità di prendere concretamente coscienza di cosa produce il suo consumo e come lo stesso, associato a quello di tanti altri, abbia un impatto fortissimo sull'ambiente. Se per assurdo i rifiuti non venissero gestiti in modo adeguato, arriverebbero in tempi rapidissimi a prendere il sopravvento su di noi, sulle nostre case e più in generale sull'ambiente, il caso di Napoli ne è una triste conferma». Sul perché realizzare questa installazione shock in centrocittà, gli amministratori spiegano che «l'edificio scelto per il nostro progetto rappresenta la casa in cui ogni cittadino ha la possibilità di identificarsi, il luogo dove si produce la maggior parte dei rifiuti». L'opera, a cui seguirà la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione rivolta sia alle emittenti locali che alla propaganda in forma di manifesti e volantini da distribuire nei diversi comuni della Provincia, verrà utilizzata come scenografia per pubblicità progresso sulla raccolta differenziata, promosse dalla Città di Tradate, dalla Provincia di Varese e da Sogeiva.
Tradate - L’installazione shock non rimarrà per due mesi come inizialmente deciso. Il sindaco: «La provocazione ha raggiunto l’obiettivo» Da giovedì la piazza “ripulita” dalla spazzatura Via la spazzatura dal centro di Tradate. L’installazione shock voluta dal Comune di Tradate per sensibilizzare i cittadini a una maggiore raccolta differenziata, non durerà due mesi come inizialmente annunciato. In parte sarà rimossa, liberando la strada e il marciapiede. Giovedì inizierà la rimozione dei sacchi che libereranno il piano terra dell’edificio che tanto ha fatto parlare dell’iniziativa del Comune di Tradate, sia a livello nazionale che internazionale (recentemente la provocazione è stata commentata anche da El Mundo e da un quotidiano tedesco). «Smontiamo l’installazione in anticipo perhcè ormai ha sortito il proprio effetto sui tradatesi – spiega il sindaco Stefano Candiani -. Rimarranno i rifiuti che escono dall’edificio al primo piano, il nostro obiettivo lo abbiamo già raggiunto e forse se ne è parlato anche troppo. L’importante è che ora quando ci si occupa della spazzatura di casa, ci si pensi due volte a come poterla differenziare». Così, da giovedì, gli operai saranno al lavoro per riportare parte della spazzatura in discarica. «Adesso proseguiremo con le altre iniziative di sensibilizzazione – prosegue Candiani -, certamente più classiche, ma a cui le persone, speriamo, daranno più attenzione».
che tristezza, siete messi proprio male da quelle parti..
RispondiEliminanon capisco che ci sia da sensibilizzare, ci vuol tanto a far la differenziata, la faccio da una vita e non mi crea nessun problema o disagio, anzi..
Da Varesenews:
RispondiElimina«Ma cosa è successo?». «Sembra di essere a Napoli». «Ma non è possibile!». Commenti esterrefatti, ironici ed anche divertiti di fronte a un palazzo in centro a Tradate, di fianco al Comune, interamente riempito di rifiuti, tanto da strabordare sul marciapiede e sulla strada. Plastica, lavastovigli, tosaerba, cassette di plastica, e molto altro, ma senza rifiuti biodegradabili, per rendere questa immagine che sicuramente colpisce i passanti.
Su corso Bernacchi, l'edificio dell'ex Mattone, abbandonato ormai da più di dieci anni, è stato riempito di spazzatura nel fine settimana, sotto gli occhi del sindaco Stefano Candiani e vicesindaco Vito Pipolo che tranquillizzavano i passanti preoccupati e incuriositi: «Tradate deve migliorare la propria percentuale di raccolta differenziata, ferma al 45 per cento – hanno spiegato pazientemente ai passanti – questo servirà a far capire dove andremo a finire se non prestiamo maggiore attenzione a come differenziamo i rifiuti. Dobbiamo arrivare almeno al 60 per cento in breve tempo».
La grande installazione, che rimarrà per due mesi, è quindi stata voluta dall'Amministrazione comunale ed è stata realizzata dal fotografo Moreno Di Trapani, non nuovo a questa tipologia di interventi. L'anno scorso aveva rappresentato prima in Villa Truffini e poi al Centro culturale Frera un'installazione tutta realizzata con immagini della discarica di Chinandega, in Nicaragua.
"Casa del malconsumo" nome del progetto tradatese che, come spiegano dal Comune «si propone come obbietto quello di portare il cittadino a trovare un nuovo spunto di riflessione su tematiche bollenti, e al momento attualissime, quali sono il riciclo e il rispetto dell'ambiente, sensibilizzandolo ad un consumo intelligente e a un approccio più consapevole nei confronti dello scarto che ogni azione genera».
L'installazione "contiene" i rifiuti della città, tranne i sacchi neri, prelevati in un giovedì di raccolta. Ed è stata realizzata con Econord, la società appaltatrice la raccolta dei rifiuti solidi urbani, nel Comune di Tradate, in collaborazione con la Provincia di Varese, Econord, Sogeiva e l'impresa RG Work in Progress. «È nostra intenzione – aggiunge il vicesindaco - dare ad ogni cittadino la possibilità di prendere concretamente coscienza di cosa produce il suo consumo e come lo stesso, associato a quello di tanti altri, abbia un impatto fortissimo sull'ambiente. Se per assurdo i rifiuti non venissero gestiti in modo adeguato, arriverebbero in tempi rapidissimi a prendere il sopravvento su di noi, sulle nostre case e più in generale sull'ambiente, il caso di Napoli ne è una triste conferma».
Sul perché realizzare questa installazione shock in centrocittà, gli amministratori spiegano che «l'edificio scelto per il nostro progetto rappresenta la casa in cui ogni cittadino ha la possibilità di identificarsi, il luogo dove si produce la maggior parte dei rifiuti». L'opera, a cui seguirà la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione rivolta sia alle emittenti locali che alla propaganda in forma di manifesti e volantini da distribuire nei diversi comuni della Provincia, verrà utilizzata come scenografia per pubblicità progresso sulla raccolta differenziata, promosse dalla Città di Tradate, dalla Provincia di Varese e da Sogeiva.
Tradate - L’installazione shock non rimarrà per due mesi come inizialmente deciso. Il sindaco: «La provocazione ha raggiunto l’obiettivo»
RispondiEliminaDa giovedì la piazza “ripulita” dalla spazzatura
Via la spazzatura dal centro di Tradate. L’installazione shock voluta dal Comune di Tradate per sensibilizzare i cittadini a una maggiore raccolta differenziata, non durerà due mesi come inizialmente annunciato. In parte sarà rimossa, liberando la strada e il marciapiede. Giovedì inizierà la rimozione dei sacchi che libereranno il piano terra dell’edificio che tanto ha fatto parlare dell’iniziativa del Comune di Tradate, sia a livello nazionale che internazionale (recentemente la provocazione è stata commentata anche da El Mundo e da un quotidiano tedesco).
«Smontiamo l’installazione in anticipo perhcè ormai ha sortito il proprio effetto sui tradatesi – spiega il sindaco Stefano Candiani -. Rimarranno i rifiuti che escono dall’edificio al primo piano, il nostro obiettivo lo abbiamo già raggiunto e forse se ne è parlato anche troppo. L’importante è che ora quando ci si occupa della spazzatura di casa, ci si pensi due volte a come poterla differenziare».
Così, da giovedì, gli operai saranno al lavoro per riportare parte della spazzatura in discarica. «Adesso proseguiremo con le altre iniziative di sensibilizzazione – prosegue Candiani -, certamente più classiche, ma a cui le persone, speriamo, daranno più attenzione».