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mercoledì 1 ottobre 2008

Viaggio senza Vento

Ci sono essenzialmente due modi di ascoltare una canzone, uno superficiale e uno interiore, la maggior parte delle persone in questa società frenetica non ha il tempo né la voglia di entrare in simbiosi con la poesia di un disco. Certo è anche vero che il 99% della musica di oggi è praticamente spazzatura, nessuno sperimenta più, nessuno scrive testi importanti, l’unica cosa è vendere, l’esempio più lampante è Ligabue nel primo periodo un pittore impressionista che disegnava su tela storie di provincia, adesso un Antonacci qualsiasi che scrive per arricchirsi.

Viaggio senza vento è un album dei Timoria, scritto nel 1993. Quindici anni fa. E’ un disco che per come detto prima per molti non ha significato, qualche bella canzone orecchiabile, ma nulla più. Ma se si ha la pazienza e la voglia di usare la testa e di guardare oltre, si scopre che forse è uno dei più bei dischi della storia della musica.

Legato a filo doppio a due concetti, il viaggio come strumento di purificazione e la riscoperta del guerriero, visto come una figura che vive dentro ognuno di noi. Un poeta antico scriveva che le poesie si fanno col fanciullo che c’è dentro l’artista, ecco il guerriero è un’altra anima che alberga in fondo a noi che ci aiuta a vivere la vita con una consapevolezza nuova.

Un detto americano recita che “non sono gli uomini a fare i viaggi, ma i viaggi a fare gli uomini”, un viaggio è qualcosa di più di vedere un panorama, mangiare in un ristorante e dormire nel migliore albergo della città. Un viaggio è Viaggio solo se ti cambia, se l’esperienza entra dentro di te. I Negrita, altro gruppo che adoro, in un pezzo (ahimè un po’ commerciale, ma non per questo poco poetico) scrivono che “Ogni uomo è solo quello che scoprirà, inseguendo le distanze dentro sé” ed è partendo da questo principio che viaggio senza tempo va letto e interpretato, un pò quello che cercava Chris il protagonista di into the wild, peccato solo che il suo viaggio sia finito in tragedia.

L'album scritto e cantato da Renga e Pedrini, ci guida in un crescendo che attraverso sofferenza, amore, paura e solitudine porterà alla rinascita del guerriero.
Nei prossimi giorni analizzerò una per una le canzoni dell'album.


Logicamente non vuole essere la verità sui pezzi di quell’album, ma è la mia verità è come io li leggo e come io li sento dentro me.



Track List
  1. Senza Vento
  2. Joe
  3. Sangue Impazzito
  4. Lasciami In Down
  5. Il Guardiano Di Cani
  6. La Cura Giusta
  7. La Fuga
  8. Verso Oriente
  9. Lombardia
  10. Campo Dei Fiori Jazz
  11. Freedom
  12. Il Mercante Dei Sogni
  13. La Città Del Sole
  14. La Città Della Guerra
  15. Piove
  16. Il Sogno
  17. Come Serpenti In Amore
  18. Frankenstein
  19. La Città Di Eva
  20. Freiheit
  21. Il Guerriero
Da wikipedia:

Viaggio senza vento è un album dei Timoria pubblicato nel 1993, che viene considerato da fan e critici il migliore della band. Qualcuno ci vede addirittura un inno generazionale.
Il disco viene preceduto dal singolo "Senza Vento", che testimonia la presenza anche di sonorità tendenti al progessive (aspetto rimarcato rispetto ai precedenti album), oltre ai brani melodici.
La formazione del gruppo bresciano in questo periodo è quella originaria, se si esclude Davide Cavallaro (presente solo nei primi due anni di vita della band).
Per tanto oltre al leader Omar Pedrini, alla voce c'è ancora Francesco Renga. Inoltre i testi dei brani "Il guardiano di Cani" e "Il sogno", sono stati scritti proprio dal cantante originario di Udine. Gli altri testi sono scritti dall'intero gruppo, o singolarmente da Omar Pedrini.
Non sono poche le partecipazioni di musicisti famosi.
Hanno infatti partecipato alla registrazione Eugenio Finardi (voce in "Verso Oriente"), Mauro Pagani (violino in "Lombardia"), Roberto Soggetti (flauto in "La cura giusta"), Candelo Cabezas (Percussioni in "Verso Oriente), e altri ancora.


La storia di Joe (tratto dal booklet del disco)

Dopo una notte avida di emozioni Joe chiude gli occhi alla partita domenicale del quartiere, vinto dal sonno e dai dubbi. Viene svegliato dai calci dell'accalappiacani che lo costringe nell'incubo di un canile - prigione - lobotomia per uniformarlo. Joe, trovata una pistola dai tre colpi d'oro, uccide il suo guardiano. Comincia così la fuga, consapevole di ciò che si lascia alle spalle.
Da lontano il veggente segue il suo cammino e prevede il loro incontro, grazie al quale Joe vivrà le sue visioni e i sogni che lo aiuteranno a diventare guerriero, per conquistare la libertà totale. La nuova forza gli permette di ripartire verso la Città del Sole dove conosce anche l'amore.
Ora un desiderio più forte lo conduce sulla via del ritorno, alla realtà, armato del suo sorriso e della sua esperienza. Per gente degna di lui.



La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili.
(William Burrough)

1 commento:

  1. un disco assolutamente meraviglioso, un caposaldo della musica rock italiana.
    Tralaltro a riascoltarlo adesso rimane ancora attualissimo!
    Quei Timoria lì mi mancano molto..
    ciao
    Zoost

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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)