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martedì 18 novembre 2008

2 - Sangue Impazzito

Continua la nostra disquisizione su Viaggio senza Vento; dopo il breve pezzo Joe i Timoria ci regalano uno delle canzoni più belle e intense della loro carriera: Sangue Impazzito.

E' Domenica mattina, Joe cammina e riscopre i valori di un’infanzia ormai perduta, un’infanzia che è anche la mia, fatta della domenica in chiesa delle partite di pallone all’oratorio, sapori che purtroppo oggi sono sostituiti dal grande fratello e boiate simili. Un’infanzia delle provincie lombarde. In questo brano c’è la consapevolezza che è una fase chiusa e non si sa manco per quale motivo della sua vita, ci dice che “e penso che un tempo quel tempio era mio e mi chiedo perché un giorno ho detto addio…” e in sottofondo si respira malinconia e nostalgia di quel tempo. Il booklet ci dice che poi Joe si addormenterà durante la partita.


Uomini, domenica
gente che allegra va
risveglia la città
Dormono le fabbriche
in giro ancora io
vivo non lo so

E incontro anche te
che corri a pregare un po' Dio
la strada la so...
e penso che un tempo
quel tempio era mio
e mi chiedo perché
un giorno ho detto addio

Corro via, ma non so se
fuggire o rincorrere
qualcosa forse chi
sono qui e dentro me
sangue impazzito
che mi spinge fino a voi

Correte di più
sognando un futuro così
vi guardo da qui
e penso che un tempo
quel campo era mio
e mi chiedo perché
un giorno ho detto addio

un giorno ho detto...


Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto.
(Mao Tse-tung)

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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)