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lunedì 14 marzo 2011

Messa a fuoco

Tra le varie operazioni che devi compiere prima dello scatto, la messa a fuoco è sicuramente una delle più importanti: devi eseguirla dopo aver portato all'occhio la macchina fotografica e quasi contemporaneamente alla composizione dell'inquadratura.
La fase di messa a fuoco, meccanicamente parlando, consiste nella regolazione della distanza del gruppo-lenti dell'obiettivo dalla pellicola in modo che su quest'ultima sia proiettata un'immagine nitida dell'elemento prescelto. © nital.it

Ecco due esempi con lo stesso soggetto di due messe a fuoco diverse:

Da Macrofotografia in Giardino 2011
Messa a fuoco sull'erica in primo piano

Da Macrofotografia in Giardino 2011
Messa a fuoco sulle eriche sullo sfondo

Logicamente la scelta della messa a fuoco è fondamentale, come possiamo vedere, la prima foto risulta nettamente più significativa, mentre nella seconda l'erica sfumata in primo piano cattura lo sguardo rendendo l'immagine insignificante.

Tutti gli altri articoli sulle Tecniche Fotografiche sono consultabili qui.
Solo nella misura in cui qualcuno sta vivendo questa trascendenza di sé dell’esistenza umana che è veramente umano o se egli diventa il suo vero sé. Egli diviene così, non si riferiva a lui per la sua realizzazione con sé, ma dimenticando se stesso e donandosi, che si affaccia se stesso e di messa a fuoco verso l’esterno.
(Viktor Frankl)

3 commenti:

  1. :) non c'azzecco nulla, ossia son talmente profana dell'argomento che m'affido in completo abbandono alla tua spiegazione ;)
    Va bé poi le foto parlano da sole e capisco.
    «Per farsi capire dalle persone bisogna prima di tutto parlare ai loro occhi.»(Napoleone)
    Tu lo fai a modo tuo :)

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  2. troverai però che la seconda foto non ha un bell'impatto visivo o no?

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  3. :) certo è così, ossia il primo piano del fiore disturba l'occhio e ne focalizza l'attenzione.
    Per questo t'avevo scritto " le foto parlano da sole e capisco" ;)

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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)