Immagine modificata come se fosse scattata con un foro stenopeico |
La fotocamera con foro stenopeico produce immagini poco nitide, perché i raggi luminosi provenienti dal soggetto divergono e creano piccoli cerchi. Aumentare la nitidezza richiederebbe una diminuzione del diametro e dello spessore del foro, aumentando al contempo i già prolungati tempi di esposizione. Un foro troppo stretto comporta inoltre la comparsa di problemi di diffrazione. La nitidezza, seppur non eccelsa, si estende per tutti gli oggetti inquadrati, creando una profondità di campo illimitata. Un ulteriore vantaggio determinante alla diffusione di questa tecnica, è il costo estremamente basso degli strumenti e della facilità di costruzione in proprio. ©wikipedia
Un pinhole, o foro stenopeico ci permette di realizzare foto con profondità di campo praticamente illimitata, certo saperlo gestire non è facilissimo in termine di tempo di esposizione, entriamo nella sperimentazione allo stato puro.
Comunque se si vuole provare questa tecnica, su internet con un po' di pazienza è possibile trovare diversi prodotti.
Volendo si potrebbe anche realizzare un foro stenopeico in modo artigianale per provare questo tipo di fotografia dal sapore antico. Se volete approfondire vi consiglio di guardare questo breve video, che spiega come realizzarlo in modo semplice e senza troppe difficoltà.
Costruire la fotocamera
L'attenzione maggiore si deve porre nella realizzazione del foro, che deve essere sottile e con diametro ridotto. Un metodo spesso utilizzato è quello di utilizzare un sottile foglio di alluminio simile a quello utilizzato nelle lattine, squadrato con lato di circa 3 cm e reso sottile nella zona centrale attraverso l'azione della carta abrasiva. Riducendo lo spessore della lamina si diminuisce la vignettatura, a causa delle ombre prodotte dai bordi del foro.
Il foro si ottiene utilizzando la punta di un ago sottile nella zona precedentemente lavorata. Importante è verificare con una lente di ingrandimento o con un obiettivo invertito che il foro non presenti imperfezioni e sia il più possibile rotondo. Quindi si dipinge di nero il lato interno della lamina.
Dove d è il diametro, f è la lunghezza focale (la distanza tra il foro e la pellicola) e λ è la lunghezza d'onda media della luce. La luce visibile è una porzione dello spettro elettromagnetico compresa approssimativamente tra i 400 e i 700 nanometri (nm) (nell'aria). Mediamente è pari a 550 nm e corrispondente al colore giallo-verde. Per una fotocamera 35 mm la dimensione migliore è compresa tra 0,2 mm e 0,3 mm.
La lamina d'alluminio con il foro stenopeico può essere incollata al centro di un tappo precedentemente forato per l'utilizzo su una fotocamera commerciale. In alternativa, è possibile costruire una fotocamera adatta allo scopo in modo artigianale. In quest'ultimo caso, è sufficiente utilizzare una scatola di cartone e incollare la lamina su un lato e la pellicola nel lato opposto. La distanza tra il foro e la pellicola (lunghezza focale) può essere resa variabile facendo scorrere le pareti della scatola. Spostando la pellicola vicino al foro aumenterà l'angolo di campo e la luminosità, allontanando la pellicola si dovrà incrementare l'esposizione e l'angolo di campo sarà più stretto. ©wikipediaLa felicità, la sorpresa e tutte quelle emozioni che ci rendono profondamente umani.
(E.E. Cummings)
Wow! La foto è di sicuro effetto!!! E la spiegazione è davvero interessante!! My compliments!!!
RispondiEliminaAwesome, I've always wanted to try a pinhole camera.
RispondiEliminaIncredibile come con il digitale si possa riprodurre una foto come la prima assoluta del caro "vecchio" Joseph Nicéphore Niépce!!
RispondiEliminaDev'essere un esperimento molto istruttivo riuscire a farne così..
grazie per aver condiviso queste interessanti informazioni!
Non avevo idea che esistessero ancora appassionati in grado di creare queste fantastiche macchine fotografiche, stupende!
RispondiEliminain teoria farsi un pinhole a casa non è complicatissimo ci vuole solo pazienza e un po' di precisione... il complicato è trovare il giusto tempo di esposizione perché come ho scritto entriamo nella sperimentazione allo stato puro
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