Per conoscere una persona bisogna "manghjà cun ella una somma di sale" - si deve mangiare molto sale con lei. "Chiù duie case tene, in una ci piove" - chi possiede due case ne ha una in cui piove (non bisogna mai intraprendere due cose contemporaneamente).
"A lava u capu à l'asinu, sì perde fatiga e sapone" - a voler lavare la testa all'asino si sprecano fatica e sapone. "Ne per maghju, ne per maghione un ti lascia u to' pelone" - in maggio, che il tempo sia mite o fresco, non dimenticare il tuo mantello da pastore. "Buciardu cume a scopa" - bugiardo come l'erica (pianta che fiorisce, ma non dà mai frutti). "Un' conosci più a filetta" - non riconosce più la felce (si dice di una persona che, tornata in patria, non ne riconosce più gli usi e i costumi). "Baccalà per Corsica" - baccalà che va bene per la Corsica (si riferisce ai prodotti di seconda scelta al tempo di Genova inviati sull'isola).
"L'ani stirpati com'è i Ghjuvannali" - li hanno sterminati come i Giovannali (mette in risalto un'azione radicale, come quella che sterminò la setta eretica dei Giovannali). "Ancu e puce hanu a tossa" - anche le pulci hanno la tosse (si riferisce ai giovani pretenziosi).
"Dimmi quanti tu mi tèni e micca quanti tu mi veni" - dimmi il grado del tuo affetto e non quello della tua parentela. "L'ómi si leanu cu a parólla, i bòi cu a funa" - gli uomini si legano con La parola, i buoi con la fune. "Vistu l'ómu, vistu a ragione" - visto l'uomo visto il suo intelletto.
Da Corsica 2006 |
Se tutto l'anno ci fosse vacanza, divertirsi sarebbe tedioso come lavorare.
(Shakespeare)
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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)