La tragedia di Superga fu un incidente aereo avvenuto il 4 maggio 1949. Alle ore 17:03 il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI siglato I-ELCE con a bordo l'intera squadra del Grande Torino si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese. Le vittime furono 31.
"Noi di Torino orgoglio e vanto, voi solo uno schianto", questo il becero striscione apparso sabato sera nella curva juventina in occasione del derby col Toro.
Ricordo agli pseudo tifosi, che quel Torino di cui si parla è entrato nella storia e nella leggenda da meritarsi l'epiteto di GRANDE TORINO e che ci sono decine di stadi italiani dedicati agli eroi di quella squadra, come il Franco Ossola di Varese il Rigamonti di Brescia o il Menti di Vicenza.
Comunque sia, ieri il giudice sportivo Tosel ha punito la juve con 10000 euro di multa. Ecco, io non capisco, perché punire la società, i biglietti da qualche anno sono nominativi, si prendono tutti i presenti in quella curva, gli si vieta di vedere per sempre anche all'oratorio una qualunque partita di calcio e una volta l'anno si portano in gita scolastica sulla collina di Superga a pregare in assoluto silenzio per 90 minuti i morti di quella tragedia.
Per la cronaca anche la settimana prima degli altri pseudo tifosi, in Milan - Juve avevano insultato Pessotto, denigrandolo per il suo tentato suicidio. In quel caso il tariffario presupponeva solo 4000 euro di multa. Certo che la stupidità umana non ha limiti.
la lapide sulla Collina di Superga
Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto "in trasferta". (Indro Montanelli, da Corriere della sera del 7 maggio 1949)
Sta sera dopo 3 anni, si torna in campo seriamente, seppur in un torneo. Dopo la partita perfetta che ho giocato nel giorno del mio "addio" al calcio, sta sera mi metto di nuovo in gioco. Sul campo che mi ha visto crescere calcisticamente. L'obiettivo? Non sbagliare un calcio di rigore come 5 anni fa nello stesso torneo in semifinale...
Ne approfitto per postare una foto storica di una dozzina e più, anni fa... visto che useremo quella maglia.
In culo alla balena!
Polisportiva Rovatese '98-'99
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette. (Francesco De Gregori - La leva calcistica della classe '68)
Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo, di avere per capitale una città sproporzionata per nome e per storia, alla modestia di un Popolo che quando grida "forza Roma" allude solo ad una squadra di calcio. (Indro Montanelli)
E' proprio vero (forse....) la vita toglie e la vita dà. 5 estati fa Calciopoli, con un estate da panico e nervosismo legata a quell'inchiesta e alla sorte del mio Milan.
Sta mattina, invece, accendo la radio e sento di alcuni arresti importanti, fra cui Bebbe Signori per una storiaccia di calcio scommesse. Mi dico "stica, cavoli loro..."
Poi il susseguirsi delle notizie e l'inchiesta che si allarga coinvolgendo altre persone e sopratutto altre squadra fra cui Atalanta e Siena, certo ad ora non c'è molto sulle due squadre neopromosse, ma se Palazzi ha la stessa voglia di scavare che ha usato 5 anni fa... magari, magari.... forse il Varese che è arrivato quarto in stagione regolare... dai non dico nulla... vediamo che succederà... ma lasciatemi sognare....
Per intanto ecco l'elenco completo delle partite sotto inchiesta: CREMONESE-SPEZIA del 17 ottobre 2010 - MONZA-CREMONESE del 21 ottobre 2010 - CREMONESE-PAGANESEdel 14 gennaio 2011 - SPAL-CREMONESE del 16 gennaio 2011 - BENEVENTO-VIAREGGIO del 13 febbraio 2011 - LIVORNO-ASCOLI del 25 febbraio 2011 - VERONA-RAVENNA del 27 febbraio 2011 - BENEVENTO-COSENZA del 28 febbraio 2011 - REGGIANA-RAVENNA del 10 marzo 2011 - ASCOLI-ATALANTA del 12 marzo 2011 - TARANTO-BENEVENTO del 13 marzo 2011 - ATALANTA-PIACENZA del 19 marzo 2011 - INTER-LECCE del 20 marzo 2011 - ALESSANDRIA-RAVENNA del 20 marzo 2011 - BENEVENTO-PISA del 21 marzo 2011 - PADOVA-ATALANTA del 26 marzo 2011 - SIENA-SASSUOLO del 27 marzo 2011 - RAVENNA-SPEZIA del 27 marzo 2011.
Da La Stampa di Torino
«Falsati i campionati di B e Lega Pro» «L'attività dell'associazione è tuttora in corso, incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, e rischia di mettere in dubbio verdetti dei campionati di calcio come la promozione dell'Atalanta e del Siena, due delle squadre coinvolte», conitnua il gip di Cremona.
Il sogno è realtà. A fine gara sul prato del "Franco Ossola" si rivede la stessa scena della scorsa stagione: un'invasione di campo per festeggiare la promozione. Grazie alla doppietta messa a segno da Buzzegoli, il Varese ritrova la serie B dopo venticinque anni.
A fronte dell'1-0 dell'andata, il Varese per salire di categoria deve battere gli avversari che hanno, invece, a disposizione due risultati su tre. In caso di vittoria dei biancorossi con un gol di scarto, si verificherebbe parità di punti e reti tra le due squadre e per regolamento si disputerebbero i tempi supplementari. Se poi il risultato non dovesse variare sarebbe proprio il Varese, in base al miglior piazzamento in classifica nella regular season, a festeggiare la serie B che non vede da venticinque anni.
IN CAMPO
Il tecnico Sannino deve ovviare a pesanti assenze in difesa e in attacco, reparti in cui mancano gli squalificati Armenise, Ebagua e Momenté (quest'ultimo anche infortunato). Il modulo resta il consueto 4-4-2. Al centro della retroguardia rientra Dos Santos e Camisa si sposta sulla fascia sinistra. Il centrocampo rimane invariato con Zecchin e Carrozza esterni e Buzzegoli e Corti in mezzo. In attacco fiducia a Tripoli al fianco di Neto Pereira.
La Cremonese scende in campo priva dello squalificato Burrai, al suo posto rientra Zanchetta dopo un mese di assenza. Novità anche in avanti dove Guidetti parte dal primo minuto.
PRIMO TEMPO
Il Varese parte all'assalto e in pochi minuti si guadagna quattro calci d'angolo. Il primo tempo e dominato dai padroni di casa che tuttavia non riescono a sbloccare il risultato. Al 12' Zecchin regala la prima grande emozione al pubblico di casa mandando di poco sopra la traversa. La Cremonese risponde al 20' con Guidetti che sfiora l'incrocio dei pali. Pochi minuti dopo Carrozza viene atterrato prima di entrare in area, ma per l'arbitro non c'è fallo. Nella successiva mezz'ora di gioco i biancorossi diventano ancora più aggressivi e ci provano in diverse occasioni, tutte bloccate dalla difesa ospite. Al 31' Paoloni respinge la conclusione di Carrozza, la palla rimane nell'area piccola e viene messa sul fondo da Neto Pereira. Passa un minuto e Pisano ci prova di testa, ma Fietta riesce a salvare sulla linea. Al 39' Buzzegoli mira sotto la traversa e di nuovo Paoloni riesce a deviare. Nei minuti finali la Cremonese si fa vedere dalle parti di Moreau, ma la difesa biancorossa allontana ogni pericolo. Prima dell'ingresso negli spogliatoi c'è tempo per un'ultima azione firmata Carrozza e Buzzegoli che termina in un nulla di fatto.
SECONDO TEMPO
Nella ripresa Sannino si gioca la carta Del Sante che entra al posto di Tripoli. Successivamente, con l'inserimento di Osuji, il modulo diventa un 4-3-3 con Carrozza, Neto Pereira e Del Sante in avanti. Il Varese segue la scia del primo tempo e cerca a tutti i costi di sbloccare il risultato. L'occasione arriva al 32' quando la palla arriva sui piedi di Buzzegoli che dalla distanza sorprende Paoloni e sigla l'1-0. Nei minuti successivi il Varese ha la possibilità di chiudere la partita prima con Neto Pereira e poi con Del Sante, ma va male ad entrambi. Poco prima della fine Carrozza si procura un rigore per un fallo del portiere. Buzzegoli sigla dal dischetto il 2-0.
SECONDO TEMPO
46' GOL del Varese: Carrozza si procura il rigore e Buzzegoli chiude la gara. Varese in Serie B.
44': espulso il tecnico Sannino.
42': prima Neto Pereira e poi Del Sante hanno la possibilità di chiudere la gara, ma sbagliano entrambi.
39': la Cremonese si fa vedere dalle parti di Moreu in due occasioni, entrambe sprecate da Musetti e Nizzetto.
32' GOL del Varese: Buzzegoli sigla l'1-0 con un tiro dalla distanza che sorprende Paoloni.
28': ultima sostituzione per il Varese. Entra Gambadori esce Preite.
21': secondo cambio per il Varese. Osuji sostituisce Camisa. Il modulo diventa un 4-3-3 con Corti in difesa e Carrozza, Neto Pereira e Del Sante a formare il tridente offensivo.
12': ancora Varese in avanti. Questa volta è Neto Perira a crossare e Del Sante a spedire fuori.
10: Carrozza crossa per Neto Pereira che ci prova di testa.
5': prima sostituzione biancorossa. Del Sante entra al posto di Tripoli.
1':partiti.
PRIMO TEMPO
46': i padroni di casa non riesco a sfruttare una buona occasione.
44': Preite devia il tiro di Musetti dal limite.
39': Buzzegoli mira sotto la traversa e Paoloni manda in corner.
32': Varese ancora pericoloso con Pisano che ci prova di testa e Fietta che salva sulla linea.
31': Paoloni respinge la conclusione di Carrozza, la palla rimane nell'area piccola e viene messa sul fondo da Neto Pereira.
30': cartellino giallo per il difensore Preite.
24': bella azione del Varese con Carrozza che lancia Neto Pereira in area, il portiere grigiorosso sventa il pericolo uscendo dai pali.
20': la Cremonese risponde con un pericolosissimo tiro di Guidetti che va vicinissimo all'incrocio dei pali.
12': Zecchin manda di poco sopra la traversa.
10': prima azione pericolosa degli ospiti con Musetti che fa partire un cross dalla destra, la difesa varesina devia, ma il pallone rimane nell'area piccola ed è il portiere Moreau a riescire a bloccarlo.
9': biancrossi all'assalto. Si guadagnano il quarto corner.
8': Tripoli entra in area dalla destra e costringe Paoloni a deviare in angolo.
6': i padroni di casa non sfruttano due calci d'angolo.
1': il Varese batte il calcio d'inizio.
PREPARTITA
15.45: il Varese rientra negli spogliatoi tra il boato del pubblico che per l'occasione ha preparato numerosi striscioni e coreografie.
15.30: le due squadre stanno effettuando il riscaldamento su un manto erboso in perfette condizioni.
15.15: tutto è pronto allo stadio "Franco Ossola" dove si attendono oltre 7000 tifosi.
LE FORMAZIONI
Varese 4-4-2: Moreau; Pisano, Preite (dal 28' st Gambadori), Dos Santos, Camisa (dal 21' st Osuji); Zecchin, Corti, Buzzegoli, Carrozza; Tripoli (5' st Del Sante), Neto Pereira. A disp. Murriero, Grillo, Aloe, Gianola. All. Sannino.
Cremonese 4-4-2: Paoloni; A. Bianchi, Viali, Cremonesi, Malacarne; Fietta, Zanchetta (10' st Carotti), Tacchinardi; Guidetti (dal 30' st Villar), Nizzetto; Musetti. A disp. G. Bianchi, Sales, Pradolin, Coda, Varricchio. All. Venturato
Arbitro: Palazzino di Ciampino (Secco e Fortarezza).
Marcatori: 32' st, 46' st Buzzegoli (V).
Note: campo in ottime condizioni.. Spettatori 7000, incasso 110.061 euro. Espulso mister Sannino al 44' st. Ammoniti: Preite, Tacchinardi, Bianchi. Angoli: 14-2. Recuper: 2' pt; 4' st.
Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. (Francesco De Gregori)
Il mio amore per il genio di Paolo Di Canio è iniziato con un gol che segnò col Napoli contro il Milan... lo so avrei dovuto essere incazzato avevamo perso 1-0 ma ero in estasi per quel capolavoro. L'anno dopo poi Paolino arrivò al Milan dove giocò due anni, entrando nei cuori della curva sud... Ancora mi ricordo i cori che nel primo tempo si levavano per chiederne l'ingresso in campo... Veramente grande talento... e a Siro ne ho visti tanti e lui sicuramente tecnicamente è fra i primi 10 giocatori degli ultimi 20 anni rossoneri... Peccato per la testa...ma quella è un'altra storia..
Io ho la terza media, ma qualcosa del mondo so e, soprattutto, so come si vive (Paolo Di Canio,ex numero 7 del Milan)
Ha esordito in Serie A pochi giorni prima del suo diciottesimo compleanno, il 14 marzo 1982 con la maglia del Como contro l'Ascoli. Nelle due stagioni seguenti ha giocato sempre con i lariani fra i cadetti, senza riuscire a mettersi mai in luce per passare nel 1984 alla Sambenedettese con cui disputa un ottimo campionato segnando 13 reti. Torna l'anno seguente al Como, in Serie A, disputando un'altra ottima stagione con 10 reti, a cui seguono altre due annate tra gli azzurri. Alla Fiorentina con Roberto Baggio Nel 1988 viene acquistato dal Milan e subito girato in prestito alla Fiorentina. In maglia viola Borgonovo esplode formando con Roberto Baggio una coppia eccezionale di attaccanti, soprannominata "B2". I due giocatori realizzano 29 dei 44 gol totali messi a segno in campionato dalla Fiorentina: 14 per Stefano Borgonovo, 15 per Roberto Baggio. Di Borgonovo restano memorabili due gol: quello di testa su corner di Baggio che regala ai viola la vittoria per 2-1 sui rivali della Juventus, e quello al 90’ che sancisce il 4-3 contro l'Inter capolista e futura campione d'Italia: Borgonovo intuisce il retropassaggio di Bergomi a Zenga, lo intercetta con uno scatto fulmineo e deposita la palla in rete.
Sempre nel 1988 Borgonovo viene chiamato in Nazionale, con cui esordisce il 22 febbraio 1989 nella ripresa contro la Danimarca. Nel giro di un mese colleziona 3 presenze, che tuttavia saranno le sole della sua carriera, dopo quelle nell'Under 21 del 1985. Al termine della stagione il Milan, proprietario del cartellino di Borgonovo, richiama l'attaccante a Milano, nella speranza di trovare in lui il sostituto ideale di Pietro Paolo Virdis. Borgonovo vuole restare a Firenze, città alla quale è ormai legatissimo: insiste quindi con Adriano Galliani affinché gli venga concesso almeno un altro anno di prestito, ma la sua richiesta non viene esaudita. Rientrato al Milan Borgonovo fatica ad ambientarsi: non digerisce gli schemi di Arrigo Sacchi, e continua a sentire una forte nostalgia per Firenze e la Fiorentina. Ciò nonostante il suo avvio è promettente: segna un gol nel 3-0 contro il Cesena alla prima di campionato, e una tripletta al Galatasary. Purtroppo però dopo soli due mesi si infortuna gravemente al ginocchio. Operatosi a Firenze per sua volontà, rientra dopo una lunga convalescenza appena in tempo per dare un buon contributo nella vittoria finale in Coppa dei Campioni, segnando gli unici due gol in trasferta della squadra (ad Helsinki e in semifinale contro il Bayern Monaco). Fondamentale si rivela la sua prestazione proprio nelle due partite di semifinale il contro il Bayern Monaco: all'andata il Milan passa in casa per 1-0 con un rigore di Marco van Basten fischiato per un fallo sull'ex giocatore di Como e Fiorentina; al ritorno Borgonovo segna il gol in trasferta che, nonostante la sconfitta per 2-1, spinge il Milan verso la finale. Nei supplementari di quella partita, all'ultimo minuto, Borgonovo manda incredibilmente alto il tiro del possibile 2-2, sfiorando una storica doppietta in Europa. Al termine della stagione, nonostante gli elogi di Arrigo Sacchi, che lo avrebbe volentieri tenuto al Milan, Borgonovo vuole coronare il suo sogno di vestire nuovamente la maglia viola. Stefano però, reduce dall'infortunio al ginocchio, non è più lo stesso di prima. Anche la Fiorentina è cambiata molto: dopo le cessioni Baggio e Dunga la proprietà del club è passata a Mario Cecchi Gori, che come primo acquisto annuncia proprio Borgonovo. Dopo due campionati anonimi Borgonovo nel 1992 passa al Pescara e segna 9 reti, non riuscendo però a salvare la squadra dalla serie B. Borgonovo si trasferisce quindi all'Udinese con cui segna 5 reti in 12 partite. Proprio a Udine chiude nel 1996 la carriera, dopo la parentesi di un anno al Brescia: nelle ultime due annate non riesce mai ad andare in gol. Passano un po' di anni prima che Stefano muova i primi passi da allenatore, tutti compiuti all'interno della società che l'ha visto crescere, il Como, con le diverse formazioni giovanili. Lascia nel 2005 per problemi di salute. Il 5 settembre 2008 annuncia di essere stato colpito (come tanti altri giocatori del passato) dalla SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e di non riuscire a parlare se non per mezzo di un sintetizzatore.
LA SLA
La sclerosi laterale amiotrofica, chiamata SLA, o anche morbo di Lou Gehrig, (dal nome del giocatore statunitense di baseball che fu la prima vittima accertata di questa patologia), malattia di Charcot o malattia dei motoneuroni, è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso che colpisce selettivamente i cosiddetti neuroni di moto (motoneuroni), sia centrali - 1° motoneurone a livello della corteccia cerebrale, sia periferici - 2° motoneurone, a livello del tronco encefalico e del midollo spinale. Fu descritta per la prima volta nel 1860 dal neurologo francese Jean-Martin Charcot, ed attualmente le sue cause sono ancora ignote.
Il referto del medico vale quanto un biglietto della lotteria; può essere quello giusto. (Arthur Schopenhauer)