martedì 30 novembre 2010

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Da Primo piano Sissy

La grande gioia di avere un cane è quella di poterti rendere ridicolo davanti a lui: non soltanto non ti rimprovererà, ma anche lui farà lo stesso.
(S. Butler)

lunedì 29 novembre 2010

venerdì 26 novembre 2010

A proposito del Post su Martina Colombari

Con un certo stupore noto che nella giornata di ieri, le visite sul blog sono schizzate alle stelle.
Di norma Gran Burrone - L'ultima dimora accogliente ha tra un minimo di 65 accessi unici giornalieri e un massimo di 110, con una media intorno agli 80.

Invece ieri si sono registrati 208 accessi unici! E quasi tutti alla ricerca dei "capolavori" della Colombari esposti nella sua mostra "Martina in-visibile". Ah per inciso il trend di oggi rivela un possibile 231 come numero di connessioni! Certo lasciatemelo dire, sul blog sono 2 anni che più o meno con costanza pubblico i miei scatti ed il boom di visite si ha per le tette della Colombari... è un po' deprimente non trovate?

Che dire? Mi sa che il vecchio adagio "tira più un pel di fi*a che un carro di buoi" è sempre attuale!


Molti uomini pensano che più grossi sono i seni di una donna, minore sia la sua intelligenza. Non penso funzioni in questo modo. Al contrario, penso che più grossi siano i seni di una donna, minore diventa l'intelligenza degli uomini.
(Anita Wise)

Monte Rosa

Da Alpi
La lotta che conduce verso le cime basta a riempire il cuore di un uomo.
(Albert Camus)

giovedì 25 novembre 2010

Guardati attorno, tutto sembra immobile...

Da Macrofotografia in giardino
C'è stato un periodo in cui tutto pareva immobile nella sua perfezione, come se il tempo non fosse in movimento ma fissato sulla cartolina di un'estate felice.
(Giorgio Faletti)

mercoledì 24 novembre 2010

Martina in-visibile: Il triste specchio di questo mondo

Apprendendo ieri dal blog di Marco Crupi che Martina Colombari si appresta ad esporre in una mostra dal titolo Martina in-visibile alcuni suoi autoscatti, ho provato un forte senso di fastidio e molta amarezza.
martina in-visibile

Scatti a mio modesto parere di pessima qualità e senza nessun fondamento di tecnica fotografica. Scatti dove si mette in mostra solo belle tette e un culo sodo. Scatti senza senso che non trasmettono nulla, fotografia vuol dire scrivere con la luce... io in queste foto non vedo nessun messaggio.


Mi chiedo davvero se cercare di migliorarsi, sperimentando, provando e riprovando siano davvero la strada giusta. Leggere libri, riviste, spulciare blog per avere una maggior padronanza della macchina fotografica serva a qualcosa. Visitare mostre per apprendere dai grandi maestri abbia un senso. Poi di improvviso un giorno scopri che chi di profondità, di tempi, di diaframmi, di sezioni auree e regole dei terzi non conosce un acca, ma fa foto da tredicenne in calore che pubblica su facebook ha la possibilità di esporre a Milano. Che tristezza.


Forse han davvero ragione i Timoria quando cantano "La poesia è morta oramai..." e già perché fotografia fatta in un certo modo è davvero scrivere con la luce, è davvero arte.


Non vi nascondo che ho sempre il sogno che qualcuno noti i miei lavori e mi dia un'occasione, ma se continuo ogni giorno a scattare, è davvero solo perché qualcosa di mio a questo mondo lo voglio lasciare, una traccia del mio passaggio. Sono un po' narciso? può essere...


Comunque in un certo senso mi consolano, alcuni commenti di altri fotografi, che per questo mondo sono solo facce anonime e non hanno la fortuna di avere la fama, la popolarità, gli agganci per poter esporre le loro opere in mostre pubblicizzate dai quotidiani nazionali.


Be, adesso so finalmente quali sono le qualità che deve avere un fotografo. Due tette ed un culo da paura! Ed aggiungo di aver finalmente capito qual'è il modo corretto di impugnare una macchina fotografica: in topless e a gambe larghe. Graz...ie Martina!


un altro bel contributo alla fotografia femminile. se fino ad ora noi signore ci si lamentava di essere considerate, fotograficamente parlando,perlopiù come soggetti passivi, adesso ci ha pensato Martina a riequilibrare le cose. Bah.



Ha usato la terza "A"! Artista, Autoscato, Atette! Dai non può essere, c'è per forza qualcosa che ci sfugge! Invece del prossimo obiettivo, mi compro un reggiseno!

nn lo so... non so più nulla... sembra che per ogni cavolo di cosa, lavorativa, artistica ecc.. si debba passare dal lato "esteriore" di una persona, o dalle conoscenze, dall'esser figlio di, moglie di...

Si è fatta solo delle foto......altro che fotografa!!!!!!ahahhaha.......
c'è un nome, c'è un corpo che crea attenzione proprio per il suo nome, c'è il fatto che ne parli male ma ne parli (e tanto), c'è la foto che ogni suo ammiratore nei suoi sogni di guardone avrebbe voluto farle perchè era vicino a lei, senza ...luci, a portata di telefonino. ce n'è abbastanza per far venire voglia di scoprire qualcuno che in qualche modo si è abbassato al livello dell'utente di fotocamere dei cellulari. queste foto verranno esposte con l'assoluta certezza che verrà molta, molta gente. verrà magari definita con strane parole (iperrealismo inconsapevole, presaperculo nazionalpopolare?chi lo sa) ma se ne parlerà. non c'entra con la tecnica, e soprattutto il più delle volte con la messa a fuoco :) , ma saprà creare interesse. è la realtà, non ci sono sconti.

un insulto alla fotografia

Se volete farvi male le altre foto della mostra le trovate questo link, pubblicato dal corriere della sera.
E' una cosa ben schifosa, il successo. La sua falsa somiglianza con il merito inganna gli uomini.(Victor Hugo)

Nach dem Sturm

Da Dopo il temporale

Passata è la tempesta:
Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
Con l'opra in man, cantando,
Fassi in su l'uscio; a prova
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
Della novella piova;
E l'erbaiuol rinnova
Di sentiero in sentiero
Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passeggier che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
L'uomo à suoi studi intende?
O torna all'opre? O cosa nova imprende?
Quando dè mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori, nembi e vento.
O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
È diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! Assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana.
(Giacomo Leopardi)

martedì 23 novembre 2010

Sguardo

Il pastore maremmano abruzzese, per natura, sembra essere del tutto diverso dal tipico cane che aiuta l'uomo delle mansioni quotidiane.
Lontano della giovialità del Border collie e meno attaccato al padrone del Pastore tedesco, il maremmano abruzzese sembra quasi un'anomalia nel panorama delle razze da utilità. Conoscendo meglio la razza e riflettendo sull'uso che gli uomini, negli anni, hanno fatto di questa, si possono arrivare a chiarire molte cose circa questo cane alle volte misterioso e rude. Il suo carattere si è plasmato attraverso secoli di vita trascorsa in un ambiente molte volte ostile, sotto la tutela di padroni-pastori che non gli riservavano carezze o tenerezze.
Considerati dall'uomo come veri ausiliari: ai pastori maremmani veniva chiesto prima di tutto l'attaccamento al gregge e non alla mano umana, la capacità di autodecisione per poterli lasciare soli durante le lunghe ore del pascolo ed il coraggio di affrontare l'avversario, chiunque esso fosse.
Tali richieste hanno formato per generazioni il carattere del nostro bianco amico, rendendolo un ottimo guardiano, capace di autogestire le sue azioni, fino ad arrivare alla dissoluzione del suo istinto predatorio, che farebbe del suo gregge un cibo eccellete.

Totalmente avulso a questo istinto, il pastore maremmano che nasce per il lavoro, fin da cucciolo vive con le pecore e gli agnelli, integrandoli nel suo concetto di famiglia da proteggere ad ogni costo.
Più che l'uomo, con il quale non lavora sottomesso ma al fianco, è con il suo gregge che questo cane tesse una fitta rete relazionale ed affettiva.
Ovviamente i cuccioli nati negli allevamenti, non sono selezionati per la guardia al pascolo, ma mantengono ugualmente intatto, molto del loro carattere ancestrale.
A mio avviso, la sfida a cui devono mirare gli odierni allevatori, è quella di dar vita a soggetti che mantengono intatto l'equilibrio ed il temperamento innato del pastore maremmano abruzzese, senza renderlo un cane servile e sottomesso.
A chi lo guarda nei suoi occhi scuri, oggi come allora, il maremmano deve trasmettere fierezza e dignità; in lui l'uomo non deve trovare la sottomissione tipica delle razze abituate al lavoro sotto la mano umana, ma un compagno al suo pari, dotato di una sua intelligenza, con la quale saprà far fronte da solo alle urgenze della vita. ©http://www.psicologiacanina.it
Da Primo piano Sissy
Se io non fossi un uomo vorrei essere un cane.
(Alessandro Magno)

lunedì 22 novembre 2010

Swan

Era comune credenza degli antichi che il cigno morendo spieghi un canto dolce e melodioso. Il presentimento della morte e la commozione di dover abbandonare i luoghi e gli animali che gli erano cari, trasformava la sua voce sgradevole in armoniosa e piacevole.

Da questa favola la parola Cigno è diventata appellativo dei musicisti e dei poeti, e l'espressione: canto del cigno viene adoperata per indicare l'ultimo canto di un poeta o l'ultimo lavoro di un artista.

Da Schiranna (lago di Varese)

Quando mai si pretenderebbe da un cigno una delle prove destinate al leone? In che modo un brano del destino di un pesce si inserirebbe nel mondo del pipistrello? Pertanto fin da bambino credo di aver pregato soltanto per la mia difficoltà, che mi fosse concessa la mia e non, per errore, quella del falegname, o del cocchiere, o del soldato, perché nella mia difficoltà voglio riconoscermi.
(Rainer Maria Rilke)

venerdì 19 novembre 2010

Tramonto sul lago

Visto il brutto tempo di questo ultimo periodo non ho fotografato granché, pertanto vi ripropongo qualche scatto del passato. Questa foto è del 4 marzo 2007.

Da Schiranna (lago di Varese)
Se il Sole e la Luna dovessero dubitare
Subito si spegnerebbero.
(William Blake)

giovedì 18 novembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

After the storm

Da Dopo il temporale

Dopo aver guardato un temporale, alla domanda "quante gocce di pioggia hai visto?" la risposta più adatta è "molte": non che il numero preciso non esista, ma non lo si può conoscere.
(Ludwig Wittgenstein)

martedì 16 novembre 2010

lunedì 15 novembre 2010

Ti te dominet Milan



Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari!
(Herbert Kilpin)

venerdì 12 novembre 2010

Ape

Da Ape

Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita.
(attribuita ad Albert Einstein)

giovedì 11 novembre 2010

Jugenflucht

Da Autunno

Per quanto ognuno veda l'autunno come una stagione già vissuta, la primavera è sempre, a tutti, una rinascita.
(Theodore Francis Powys)

mercoledì 10 novembre 2010

martedì 9 novembre 2010

E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante

Un altro piccolo esperimento con photoshop:

Da Laboratorio Fotografico

L'arte del disegno è fondamentalmente ancora la stessa fin dai tempi preistorici. Essa unisce l'uomo e il mondo. Vive attraverso la magia.
(Keith Haring)

lunedì 8 novembre 2010

Brucia con me...

Da Laboratorio Fotografico

Tutti i grandi uomini sono dei sognatori. Vedono cose nella leggera foschia primaverile, o nel fuoco rosso della sera d'un lungo inverno.
(Woodrow Wilson)

venerdì 5 novembre 2010

Autunno

Da Autunno
Meglio un istante ad aprile che tutto un lungo mese in autunno.
(Adam Mickiewicz)

giovedì 4 novembre 2010

Punica granatum

Il Melograno (Punica granatum, L.) è una pianta della famiglia delle Punicaceae (o Lythraceae secondo la classificazione AGP), originario di una regione che va dall'Iran alla zona himalayana dell'India settentrionale, e presente sin dall'antichità nel Caucaso, e nell'intera zona mediterranea.

Il melograno si ritiene originario dell'Asia sud – occidentale, ed è stato coltivato nelle regioni caucasiche da tempo immemorabile. È attualmente coltivato ampiamente in Armenia, Azerbaijan, Iran, Turchia, e nelle parti più aride del Sud-Est Asiatico, dall'Arabia al Pakistan, India, Malesia, Indonesia ; è inoltre coltivato nelle regioni aride dell'Africa tropicale. È presente da epoca preistorica nell'area costiera nel bacino del Mediterraneo, risulta storicamente che vi sia stato diffuso dai Fenici, dai Greci e in seguito dagli Arabi. Fu introdotto in America latina dai colonizzatori spagnoli nel 1769, ed è attualmente coltivato ampiamente in Messico e, negli Stati Uniti, in California ed Arizona.

Il nome di Genere Punica deriva dal nome romano della regione geografica costiera della Tunisia, e della omonima popolazione, altrimenti chiamata cartaginese, (Popolazione di estrazione fenicia che colonizzò quel territorio nel VI a.C.); le piante furono così nominate perché a Roma i melograni giunsero da quella regione. © wikipedia

Da Dopo il temporale
Un albero é conosciuto per i suoi frutti, un uomo per le sue azioni. Una buona azione non è mai perduta. Colui che semina cortesia miete amicizia, colui che pianta gentilezza raccoglie amore.
(S. Basilio)

mercoledì 3 novembre 2010

Il Bianco e Nero

Perchè scattare in bianco e nero?

Essenzialmente per tre motivi:
  1. Luce e ombra. Il monocromatico permette di sottolineare il contrasto tra i chiari e gli scuri.
  2. Ampiezza tonale. Eliminando l'influenza del colore dalle fotografie è possibile valutare meglio le differenze tonali di un'immagine. I soggetti bianchi, ad esempio un cigno, sono perfetti per il monocromatico.
  3. Focus on. La perdita del colore consente maggior libertà compositiva, poiché non sono i colori a influenzare l'osservatore, ma solo luci, forme.
Luce e Ombra

Da Tramonto sul lago di Varese

La conversione della foto in b/n rende maggiore il contrasto fra le aree chiare e quelle scure presenti nello scatto. Oltretutto fatemi divagare un secondo, la foto in questione perde il concetto di tempo, infatti non abbiamo più la certezza che sia un tramonto o ad esempio la luna che spunta da dietro gli alberi.

Ampiezza Tonale

Da Cigni sul lago di Varese

Il monocromatico è l'ideale per dare maggior impatto alle differenze tonali in una fotografia. Come già scritto i soggetti bianchi, come in questo caso un cigno sono l'ideale per una conversione in b/n.

Focus On

I colori a volte possono distrarre dal concetto che si vuol trasmettere con la fotografia stessa. Se diamo per scontato che gli scatti non sono semplici cartoline, ma il cogliere l'attimo, il disegnare con la luce, una conversione in b/n può dar maggior senso a quello che vogliamo esprimere.

Da Dopo il temporale

La foto qui sopra riportata, ha una netta predominanza del colore rosso e del verde sullo sfondo, questi due colori così prominenti potrebbero distogliere lo sguardo dell'osservatore. Proviamo a vederla in b/n.

Da Dopo il temporale

Notiamo ora come il nostro focus on sia sulle bacche dell'agrifoglio e sulle gocce d'acqua, non c'è più nulla ad influenzare la nostra osservazione. Osserviamo anche come alcuni dettagli che prima il nostro occhio ignorava, adesso vengano maggiormente caratterizzati.
Sottolineo che avendo una forte predominanza del rosso, in fase di conversione si è accentuato attraverso i canali (RGB) il rosso stesso.

Scattate in RAW ed a Colori

La maggior parte delle fotocamere di nuova generazione, consente di scattare direttamente in bianco e nero. Io personalmente vi consiglio di scattare, se la fotocamera ve lo permette, sempre in RAW (logicamente anche quando non volete convertirle in b/n), poiché tale funzione permette di avere una maggior gamma di tonalità rispetto al JPEG. E cosa non trascurabile, essendo definito negativo digitale, di poter elaborare la nostra foto come meglio riteniamo opportuno. Successivamente con programmi ad hoc, come ad esempio photoshop, potremmo convertire la foto in bianco e nero. Tutto questo perché in modo banale, lasciando stare la possibilità di enfatizzare aree, colori, tonalità ecc, da una foto a colori si può sempre ricavare un bianco e nero ma da un bianco e nero, specie se in jpeg, non si potrà più ottenere il colore.

Anche immerso nelle tenebre e nel silenzio io posso, se voglio, estrarre nella mia memoria i colori, distinguere il bianco dal nero e da qualsiasi altro colore voglio.
(Sant'Agostino)

martedì 2 novembre 2010

Vespa

Da Vespa

Secondo le leggi della Fisica, il calabrone non potrebbe volare, perché la sua larghezza alare non è proporzionale alla sua grandezza corporea. Ma il calabrone non lo sa, perciò lui continua a volare...
(Isaac Newton)

lunedì 1 novembre 2010

Report 10/2010

Prima di tutto lasciatemi ringraziare i 2000 visitatori unici che Gran Burrone ha avuto questo mese che comportano un trend positivo del 7,3% rispetto a settembre con una crescita del 100% da gennaio 2010.

Adesso possiamo pure inoltrarci nelle chiavi di ricerca più assurde del mese precedente; A ottobre la query più usata sui motori di ricerca è stata scimmia, ma se usiamo l'aggregato fra le varie key scopriamo ben presto come venga soppiantata da tette e tutte le sue varianti: culi e tette, le tette più belle, tette al vento, ma anche uomo con le tette, belle donne con tette grandi ecc ecc.

Degne di nota anche chi cercava le foto del matrimonio di Buzzegoli, che purtroppo non abbiamo, al massimo il gol di Bubba al Milan nell'amichevole estiva, ma anche chi cerca cardellino cieco o cacca di pipistrello.

Stendiamo un velo pietoso su chi cerca un cane che fa una certa cosa con una donna, di sicuro chi l'ha cercata ben 5 volte in un mese ha solo bisogno di farsi curare e anche da uno bravo... brrr che gente....

Lasciatemi poi dar spazio a chi ha digitato
http://www.dove si trova gran burrone?.net/: un autentico genio dei motori di ricerca!

Insomma a volte mi chiedo ma google sa di cosa tratta questo blog? mah... misteri del cyberspazio!


Scherzando, si può dire di tutto, anche la verità.
(Sigmund Freud)
blipper
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