lunedì 30 gennaio 2012

Se guardo in alto c'è ancora la Luna

Se guardo in alto c'è ancora la Luna
Com'è difficile parlare della luna! È così scema la luna. Dev'essere proprio il culo quello che ci fa sempre vedere.
(Samuel Beckett)

domenica 29 gennaio 2012

Sviluppa una foto con gli occhi

La mente umana è un mistero unico!
Ad esempio sapete che è possibile sviluppare un negativo fotografico con gli occhi?

Fissate intensamente per circa 30 secondi i 3 puntini sul naso della ragazza, dopo di che spostate lo sguardo su un muro bianco o un foglio di carta e sbattete velocemente le palpebre, vi apparirà l'immagine a colori della foto!

Se non mi stupisco, non capisco il mondo.
(Susanna Tamaro)

sabato 28 gennaio 2012

Nuovi Picture Sytle per le Eos Canon

Le impostazioni Picture Style semplificano il controllo dei parametri di elaborazione delle immagini. Come pellicole differenti, ognuna di loro fornisce una risposta colore diversa in base alle condizioni di scatto, si tratti della carnagione in un ritratto o del cielo blu in un paesaggio.

Sulla versione Giapponese del sito Canon è possibile scaricare e poi installare nuovi Picture Style sulla nostra Eos, aggiungendoli a quelli predefiniti.

Una volta aperto il sito, scegliamo Picture Style File e ci troveremo davanti una pagina che elenca i file scaricabili, qui occorrerà solo prestare attenzione alle specifiche di ognuno dei nuovi style e selezionare il nostro sistema operativo (Windows o Mac).

Ce n'è per tutti i gusti, per chi ama i ritratti ma anche per chi preferisce i paesaggi o le foto con forte impatto cromatico:
  • Studio Portrait
  • Snapshot Portrait
  • Nostalgia
  • Clear
  • Twilight
  • Emerald
  • Autumn Hues
Picture Syle Twilight

venerdì 27 gennaio 2012

Red Passion

Red Passion
Red Passion
Le passioni sono come i venti, che sono necessari per dare movimento a ogni cosa, benché spesso siano causa di uragani.
(Bernard le Bovier de Fontenelle)

mercoledì 25 gennaio 2012

Ossimoro: tranquillità & movimento

Ossimoro: tranquillità & movimento
Ossimoro: tranquillità & movimento
Amo questo tempo;
Amo questo cielo d'acciaio;
Amo la tranquillità della terra indurita dal gelo.

(Charlotte Brontë)

martedì 24 gennaio 2012

Voglia di mare

topless al mare
voglia di mare
Di fronte al mare la felicità è un'idea semplice
(Jean-Claude Izzo)

Chris Johns: La sua Africa

Chris Johns è un famoso fotografo che ha passato molti anni in Africa per il National Geographic Magazine. Sotto la guida di John il National Geographic ha ricevuto il premio the National Magazine Awards nel 2007 e nel 2008. Ha iniziato la sua carriera di giornalista collaborando con alcuni quotidiani, e all'età di 28 anni è stato nominato Fotografo di Giornale dell'anno dalla National Press Photographers Association .

© Chris Johns
Nato in Oregon nel mese di aprile  del 1951, Johns ha studiato agricoltura all'Università di Stato dell'Oregon e fotogiornalismo alla University of Minnesota.

lunedì 23 gennaio 2012

Prealpi

prealpi
Prealpi

Il mondo fisico della Svizzera, si riduce, possiam dire, alle Alpi; mentre il nostro mondo è assai più vasto e infinitamente più ricco di fenomeni e di naturali bellezze. Alle bellezze ed alle ricchezze scientifiche delle Alpi, noi aggiungiamo quelle così diverse dell'Appennino; e quando avremmo descritto i nostri ghiacciai, le nostre rupi e le gole delle Alpi e delle Prealpi, troveremo altri nuovi mondi da descrivere: le emanazioni gassose, le fontane ardenti, le salse, i vulcani di fango, i veri vulcani o vivi o spenti, il Vesuvio, l''Etna, poi ancora il mare e le sue isole, i climi diversi, le diverse zone di vegetazione, dalla subtropicale alla glaciale e così via discorrendo, ché l'Italia è quasi (non balbetto nel dirlo) la sintesi del mondo fisico.

(Antonio Stoppani)

domenica 22 gennaio 2012

Foro stenopeico - pinhole

Foro stenopeico - pinhole
Immagine modificata come se fosse scattata con un foro stenopeico
La stenoscopia è un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini. La fotocamera utilizza un foro stenopeico (dal greco stenos opaios, dotato di uno stretto foro), in pratica un semplice foro posizionato al centro di un lato della fotocamera, come obiettivo.


La fotocamera con foro stenopeico produce immagini poco nitide, perché i raggi luminosi provenienti dal soggetto divergono e creano piccoli cerchi. Aumentare la nitidezza richiederebbe una diminuzione del diametro e dello spessore del foro, aumentando al contempo i già prolungati tempi di esposizione. Un foro troppo stretto comporta inoltre la comparsa di problemi di diffrazione. La nitidezza, seppur non eccelsa, si estende per tutti gli oggetti inquadrati, creando una profondità di campo illimitata. Un ulteriore vantaggio determinante alla diffusione di questa tecnica, è il costo estremamente basso degli strumenti e della facilità di costruzione in proprio. ©wikipedia



venerdì 20 gennaio 2012

Estasi

estasi
estasi
L'orgasmo è un parossismo; la disperazione anche. L'uno dura un istante; l'altra una vita.
(Emil Cioran)

giovedì 19 gennaio 2012

Marco Glaviano: Jazz & Belle donne

Questo mese Photo Professional - Canon Edition ci propone una bella intervista a uno dei fotografi italiani più famosi del mondo: Marco Glaviano.

Scopriamo meglio di chi si tratta:

Partito da Palermo con una laurea in architettura in tasca, Marco Glaviano è arrivato a New York nel 1975 dove ha fotografato le più grandi modelle del mondo negli anni '80 e '90. Artefice del boom delle top model, con la complicità di John Casablancas, il patron di Elite, la celebre agenzia di modelle, Marco ha realizzato i primi calendari con protagoniste del calibro di Cindy Crawford, Angie Everhart, Paulina Porizkova... Alla sua carriera di fotografo delle supermodels, Glaviano ha alternato lavori sui set cinematografici e ritratti di musicisti. Cinque i libri fotografici al suo attivo. © http://max.rcs.it

© Marco Glaviano

Lo stesso fotografo ammette che i suoi studi di architettura sono stati utilissimi per la sua attività professionale, consentendogli di dare la giusta prospettiva ai suoi scatti.

Come se bruciasse

come se bruciasse
come se bruciasse
Un fuoco a lungo celato diventa un incendio difficile ad estinguere: un fuoco di cui appare la vampa, agevolmente si spegne. Più ruscelli uniti formano un fiume; più fili insiemi congiunti formano una corda essa non si può romper che a stento.
(Confucio)

mercoledì 18 gennaio 2012

Le provocazioni di Oliviero Toscani

Lo scorso anno era stato un calendario monotematico sulla vagina, quest'anno un calendario sul pene, che giocando sui doppi sensi e sull'attuale situazione economica italiana ha come slogan un "è un momento di pene".

è un momento di pene
Ma qual è il messaggio del calendario? «Tutto si muove dal pene e dalla vagina», ma non sempre nel senso giusto, dice Toscani. Che fa l’esempio di Berlusconi: «È caduto per lo spread, anche per un uso eccessivo e esibito del pene. È caduto per Ruby e le olgettine e non certo per Bersani. E Bossi non ha forse forgiato la Lega e le sue fortune politiche sull’ideologia del celodurismo?». Lui, invece, vuole far saltare l’equazione pene-potere e restituire al pene la sua dimensione, come dire, “impolitica”. Fotografarlo per renderlo normale. «Un po’ come la penna con la quale un poeta scrive una poesia. Uno strumento», dice. © .vanityfair.it


Lungi da me criticare Toscani, ma mi sembra una mossa facile, mettersi lì e fotografare peni e vagine, di artistico a mio modesto parere c'è poco o nulla. Certo la provocazione, ma ci sono modi per provocare sicuramente più efficaci e meno volgari.

Già durante l'anno la sua agenzia si era segnalata per una campagna pubblicitaria un pò sciatta per McDonald's, proponendoci una serie di fotografie che mai ti aspetteresti da un professionista.Va bè che 1 foto brutta è una foto brutta, 10 foto brutte sono 10 foto brutte… 1000 foto brutte sono un “bel” progetto seriale.

Uno scorcio di paradiso

lago di Varese
Panoramica del Lago di Varese
Nessuno arriva in paradiso con gli occhi asciutti.
(Thomas Adams)

martedì 17 gennaio 2012

La Madonnina del Lago

madonnina del lago
La chiesa della Madonnina del Lago ad Azzate (VA)

Tabella dati EXIF
FotocameraISO
Esposizione

Diaframma
Distanza focale
Canon EOS600D160
1/250 sec.
F11
55mm
Troppe chiese dorate e troppi villaggi senza pane.
(André Malraux)

lunedì 16 gennaio 2012

In ricordo della Costa Concordia

la gemella della costa concordia
La Costa Favolosa "gemella" della Costa Concordia affondata al largo dell'Isola del Giglio
La medesima acqua può sostenere o affondare una nave
(Proverbio Cinese)

L'attesa

attesa
L'attesa
Vivete dunque e siate felici, figli prediletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Iddio si degnerà di svelare all’uomo l’avvenire, tutta l’umana saggezza sarà riposta in queste due parole: aspettare e sperare.
(Alexandre Dumas)

giovedì 12 gennaio 2012

Lombardia

lombardia
Lombardia
Vecchi contadini
che assomigiano un pò a me
stanno lavorando forte
un poeta antico li cantava
come eroi
raccontandone i segreti
Ma dovrò andar via
tu sei me Lombardia

(Timoria - Lombardia)

mercoledì 11 gennaio 2012

Svegliarsi dal sogno

Ecco la foto originale del post di ieri.

lago di varese
Lago di Varese
“Puoi svegliarti anche molto presto all'alba, ma il tuo destino si è svegliato mezz'ora prima di te"
(Proverbio africano)

martedì 10 gennaio 2012

Come in un sogno

come in un sogno
colori saturi e intensi
“I sogni sono illustrazioni dal libro che la tua anima sta scrivendo su di te."
(Alan Drew)

lunedì 9 gennaio 2012

Folaghe

folaghe
Folaghe
"L'acqua non oppone resistenza. L'acqua scorre. Quando immergi una mano nell'acqua senti solo una carezza. L'acqua non è un muro, non può fermarti. Va dove vuole andare e niente le si può opporre. L'acqua è paziente. L'acqua che gocciola consuma una pietra. Ricordatelo, bambina mia. Ricordati che per metà tu sei acqua. Se non puoi superare un ostacolo, giragli intorno. Come fa l'acqua."
(Margaret Atwood)

domenica 8 gennaio 2012

Böš Lomnàg (Bodio Lomnago)

Bodio Lomnago
Böš Lomnàg
IL LAGO DELLA LEGGENDA (il lago di Varese)

Ogni lago ha la sua leggenda: una leggenda che ricorda le sue origini con precisione fantastica, e si tramanda di padre in figlio finché vien fissata sulla carta e stampata, nera sul bianco, da qualche raccoglitore.

Quanto al nostro lago, questo nostro magnifico lago di Varese, bianco sul nero se lo vedete nelle notti di luna, che si lascia comprendere d'un sol colpo d'occhio, non ha, ch'io mi sappia, una leggenda che ne racconti la nascita: nessuno dei buoni antichi ha trovato nipotini tanto poco amanti del sonno da dover inventare, per addormentarli, che gli Angeli riempirono con secchi d'oro tutta una valle, gli Angeli fecero spuntare l'isolotto, buon cane da guardia, e gli Angeli fecero questo, fecero quello.

Che lago prosastico, direte voi.

Adagio: c'è un compenso.

Non avete mai visto, scendendo o salendo la strada così detta del Sasso, tra Comeno e Gavirate, a mano destra, una Chiesuola con un piccolo portico ed un campaniletto muto?

No: voi non vi siete mai fermati. Se avete la macchina rombante, non vi siete accorti di nulla: se eravate pellegrini francescani, non vi siete fermati a guardare, attraverso una finestrella, nella penombra di questa chiesa dedicata alla Santissima Trinità.

E nemmeno vi siete seduti sul muricciolo del portico a guardare quel po' di lago che trema lontanamente. Questa chiesa ha una leggenda.

A me l'ha raccontata una vecchina di quelle che si incontrano nelle favole o negli angoli ignoti dei paesi.

Dunque ai tempi dei tempi (quando, e chi lo sa!) avvenne ad un cavaliere che si trovasse a percorrere in pieno inverno questi paesi. La neve era tanta che pareva che tutti i mulini del cielo avessero rovesciato la loro farina, su questa piana terra di Lombardia.

Si trova dunque d'un tratto il cavaliere davanti ad una distesa di neve dove non un arbusto, uno stecco ed un albero ischeletrito, drizzava le braccia al cielo.

Una prateria che si allargava improvvisamente, come un miracolo. In fondo, lontano, poche casupole indicavano l'esistenza d'un villaggio.

Il cavaliere affronta decisamente la pianura: sprona il cavallo, e sollevando turbini di neve vola a galoppo sfrenato. Gli sferza in volto un'aria più fredda: quasi direbbe gelida. In poco più di mezz'ora ha percorso tutto il prato di così insolite dimensioni.

Eccolo ora davanti alle casupole in rovina del villaggio. Chiama, passando, perché qualcuno gli risponda. Chiama, chiama e nessuno risponde. Scalpita il cavallo ed egli batte ad una porta.

"Buona gente!".

S'apre finalmente la porticina cigolando sui cardini, ed emerge dall'ombra nera una vecchina piccina piccina (forse una delle nonne più lontane di quella che mi raccontò la storia).

"Buon dì, cavaliere di Dio!".

Egli l'interpella in modo deciso: "Dite: chi è il padrone di quel prato senz'alberi né stecchi che vedete laggiù? L'ho attraversato or ora e mi punge voglia di comprarmelo!".

"Signore Iddio!" esclama la vecchia crocesegnandosi: "Passaste là sopra?". "Diamine, sì. Ma che avete che vi segnate su tutte le parti del corpo? Ho forse l'aria di un pagano?". La vecchina, commossa, accenna a rispondere: "Signor mio, no. Voi non siete un pagano: ché altrimenti il Signore non vi avrebbe fatto sì leggero da passare sul lago senza che il ghiaccio si rompesse sotto gli zoccoli del cavallo!".

Ora è la volta del cavaliere ad essere stupito: ché molte avventure gli son capitate, ma giammai passò sui ghiacci di un lago scambiandoli per prati distesi sotto il cielo.

Si fa gente e tutti lo guardano con meraviglia: il Cavaliere del miracolo egli è ormai per essi. Da le casupole le donne lo mostrano ai fantolini: il Cavaliere che passò sul lago.

Quando infine egli si riebbe dalla sorpresa, trasse una borsa d'oro e parlò ai contadini: "Buoni terrieri, uditemi. Io voglio che in ringraziamento al Signore Nostro Uno e Trino, voi costruiate una Chiesa e vi facciate orazione".

E come quelli annuirono, egli li ringraziò, diede loro il denaro e se ne partì, né fu più visto.

Cominciarono essi a costruire la Chiesa della Santissima Trinità, secondo che dicono le storie. Poi cambiarono i tempi, Gavirate divenne un borgo popoloso ed industre, la Chiesa ebbe bisogno di essere rimessa a punto, forse non è più come a quei tempi.

Ma il lago è sempre quello: a volte gela, a volte ride.

E’ sempre il lago che noi amiamo, quello che alcuni vecchi dicono sia un avanzo delle acque del diluvio, che lasciarono sepolto un paese per volontà del Signore Uno e Trino.

In verità un paese ci fu, dove ora le acque ondeggiano contro le molli rive.

Come rimase sepolto e quando?
Sedete sul muricciolo della Chiesa di cui vi ho raccontato la storia: guardate quel tratto di lago che trema al vostro sguardo e forse vi parrà di vedere tra le onde le risate dei ragazzi che furono sepolti un giorno, ma molto lontano, con le loro vecchie case di legno.
(Gianni Rodari)

sabato 7 gennaio 2012

Il sogno

il sogno
il sogno
Tradita da un sogno feroce
un'ombra si vendica
tradisce e abbandona la luce
si crea da sé

(Timoria - il sogno)

giovedì 5 gennaio 2012

Il mercante dei sogni

il mercante dei sogni
"siamo buoni a nulla, ma capaci di tutto."
(James Douglas Morrison)

mercoledì 4 gennaio 2012

Nel nome della Rosa

nel nome della rosa
Nel nome della Rosa
"Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo."
(William Shakespeare)

martedì 3 gennaio 2012

Evanescenza

evanescenza
evanescenza
"Perché vogliamo la sfumatura ancora,
Non Colore, ma solo la sfumatura!
Oh! la sfumatura solo accoppia
il sogno al sogno e il flauto al corno"

(Paul Verlaine)

lunedì 2 gennaio 2012

Pop Art

pop art
Pop Art
"Vorrei une pietra tombale senza nessun ripo di iscrizione. Nessun epitaffio, neppure il nome. Anzi no, mi piacerebbe ci fosse scritto sopra "finzione"
(Andy Warhol)
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