martedì 21 giugno 2011

La sfinge del galio

Da Insetto colibrì (macroglossum stellarum)

La sfinge del galio (Macroglossum stellatarum Linnaeus, 1758) è un insetto dell'ordine dei Lepidotteri, conosciuto anche col nome farfalla sfinge o sfinge colibrì.

Le ali anteriori sono grigie con bande sottili e scure mentre quelle posteriori sono arancioni. Con un'apertura alare di circa 50 mm è tra le sfingidi più piccole. Il ciuffo di peli caratteristico bianco e nero al fondo dell'addome, serve come timone per stabilizzare il volo.

Ha abitudini diurne e crepuscolari. Vola nei mesi caldi dell'anno e si posa solo per riposare dopo il crepuscolo, ben nascosta dalla vegetazione, coprendo con le ali anteriori le posteriori e lasciando scoperto l'addome. Può svernare nelle abitazioni.

Questo Sphingidae passa con estrema rapidità da un fiore all'altro senza mai posarsi: resta in volo librato su di essi per pochi secondi (da 3 a 10 circa) battendo velocemente le ali ad una frequenza di circa 200 volte al secondo e protendendo la lunga spirotromba verso i fiori per suggere il nettare.

Il suo è un volo stazionario, particolare e molto differente da quello delle altre farfalle; le sue ali sono infatti animate da un movimento estremamente veloce, molto simile ad una vibrazione. Questo le permette di stazionare in modo fermo e preciso sui fiori e di gustarne il nettare restando in volo, non difformemente da un colibrì. ©wikipedia

Da Insetto colibrì (macroglossum stellarum)

L'unica cosa che vorrei farvi notare, è il tempo di scatto di 1/500 di secondo che non è riuscito a congelare il movimento delle ali, purtroppo la luce del crepuscolo non mi ha permesso di diminuirlo, vedrò di rimediare quanto prima, sperando di beccarla di giorno....

Non c'è niente da fare, non c'è niente da dire
fermo in questo posto io mi sento impazzire
schiaccio una farfalla perchè lei può volare
poi mi sento un verme nell'impasse totale
raccolgo le ali e me le metto addosso
ma c'è troppa afa e comunque non posso
staccarmi da terra sperando di non sentire
me che fermo in questo posto... mi sento morire
(Negrita - Vai, ragazzo vai)

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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)

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