La fase di messa a fuoco, meccanicamente parlando, consiste nella regolazione della distanza del gruppo-lenti dell'obiettivo dalla pellicola in modo che su quest'ultima sia proiettata un'immagine nitida dell'elemento prescelto. © nital.it
Ecco due esempi con lo stesso soggetto di due messe a fuoco diverse:
Da Macrofotografia in Giardino 2011 |
Da Macrofotografia in Giardino 2011 |
Logicamente la scelta della messa a fuoco è fondamentale, come possiamo vedere, la prima foto risulta nettamente più significativa, mentre nella seconda l'erica sfumata in primo piano cattura lo sguardo rendendo l'immagine insignificante.
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Solo nella misura in cui qualcuno sta vivendo questa trascendenza di sé dell’esistenza umana che è veramente umano o se egli diventa il suo vero sé. Egli diviene così, non si riferiva a lui per la sua realizzazione con sé, ma dimenticando se stesso e donandosi, che si affaccia se stesso e di messa a fuoco verso l’esterno.
(Viktor Frankl)
:) non c'azzecco nulla, ossia son talmente profana dell'argomento che m'affido in completo abbandono alla tua spiegazione ;)
RispondiEliminaVa bé poi le foto parlano da sole e capisco.
«Per farsi capire dalle persone bisogna prima di tutto parlare ai loro occhi.»(Napoleone)
Tu lo fai a modo tuo :)
troverai però che la seconda foto non ha un bell'impatto visivo o no?
RispondiElimina:) certo è così, ossia il primo piano del fiore disturba l'occhio e ne focalizza l'attenzione.
RispondiEliminaPer questo t'avevo scritto " le foto parlano da sole e capisco" ;)