L'altro giorno per caso ho scoperto un nuovo sito, che consente di caricare le proprie foto online. Fra le altre cose è possibile metterle addirittura in vendita stabilendo un prezzo in dollari...
Pertanto ho caricato quelle che reputo le mie più belle foto degli ultimi due anni. Ed onestamente non pensavo fossero così tante... ho riempito quindiciedicoquindici pagine....
Se da bambino mi fossi scritto una storia, la storia più bella che mi potessi immaginare, l'avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo. (Paolo Maldini)
Nelle scuole d'arte, la regola dei terzi veniva inculcata agli artisti in erba sin dai tempi di Leonardo da Vinci.
Guardate attraverso il mirino e mentalmente dividete lo schermo in tre sezioni orizzontali e tre verticali, come la griglia del gioco del tris. I punti in cui si intersecano le linee sono quelli che l'occhio cerca istintivamente quando guarda una fotografia. È logico, pertanto, che dovreste provare a posizionare il soggetto in prossimità di uno di questi quattro punti focali. Quando fotografate un panorama, un'altra eccellente abitudine compositiva è quella di posizionare l'orizzonte s queste linee immaginarie. A questo punto dobbiamo anche sottolineare che è fondamentale mantenere l'orizzonte dritto. Non riuscirci è l'errore più comune, quando si incomincia. In effetti è piuttosto sconcertante guardare una fotografia in cui l'orizzonte scivola da una parte.
La regola è talmente popolare che alcune macchine fotografiche sono dotate di mirini con una griglia di suddivisione in terzi per aiutare il fotografo.
Oltre al posizionamento del soggetto, la regola dei terzi viene utilizzata anche per valutare il posizionamento dell'orizzonte nei dipinti o nelle fotografie panoramiche, secondo la tesi per cui un orizzonte a metà dà la stessa importanza al cielo e al paesaggio, effetto in genere non voluto.
La regola dei terzi
La fotografia non mostra la realtà, mostra l'idea che se ne ha. (Neil Leifer)
Un altro che mi è sembrato sereno, e bello da perdere la testa, è Paul Newman [...] ha occhi come il mare, ed è un mare nel quale ti viene veramente voglia di tuffarti. (Claudia Cardinale)
Siamo arrivati alla decima e penultima puntata della nostra favola antica.
Capitolo 10 - LA SCELTA DEI COMPAGNI
Quando An e Ammu videro che tutti i loro figli li avevano lasciati, dissero: «II nostro tempo è finito» e andarono nel deserto e si sdraiarono, e il loro spirito lasciò il corpo e vagò per il deserto, piangendo per i figli perduti.
I Primi udirono i gemiti e i lamenti e andarono e li portarono sulla Montagna sopra Odutu. Diedero loro da bere erbapietra affinché potessero dimenticare il loro dolore.
An e Ammu bevevano e sputavano i semi giù dalla montagna. I semi caddero nel deserto, dove crescono ancora.
Così, An e Ammu dimenticarono il loro dolore.
Intanto i loro figli raccoglievano e cacciavano nei nuovi Posti Buoni che i Primi avevano fatto per loro,e imparavano i loro sentieri e le loro stagioni, e i loro stagni e le loro trappole per la rugiada e le loro tane.
Così crebbero e diventarono uomini e donne.
Poi Nal, che era della Tribù di Falco di Luna, s'incontrò con Turka, che era della Tribù di Giova-ne Pipistrello, presso la salina situata oltre Lusan delle Formiche.
Turka disse: «Adesso io chiedo la benedizione di Giovane Pipistrello per poter uscire dalla sua Tribù ed essere la tua compagna e diventare della Tribù di Falco di Luna».
Nal disse: «Anch'io penso così».
Presero del sale dalla salina e lo mescolarono con la saliva e se lo spalmarono a vicenda sulla fronte, per far vedere che ormai si erano scelti.
Datta andò da Nal e disse: «Perché hai quel sale sulla fronte? Chi ti ha scelto prima che io facessi la mia scelta? Devo essere io a scegliere per prima fra gli uomini. Io sono la migliore, come tu hai giurato a Odutu sotto la Montagna».
Nal disse: «Non è così. Si deve essere in due per fare la scelta dei compagni. Ciascuno sceglie l'altro. Io non ti scelgo, Datta. Tu sei troppo orgogliosa come compagna. Io scelgo Turka».
Datta andò da Da e disse: «Nal ha scelto Turka come compagna prima che tu facessi la tua scelta fra le donne. Lui ti ha fatto torto, come Turka lo ha fatto a me».
Da si arrabbiò. Invitòi figli di An e Ammu a venire da lui presso il Fiume Talvolta e disse: «Ci è state
fatto torto. Nal e Turka si sono scelti come compagni prima che noi facessimo la nostra scelta. Dobbiamo essere noi a scegliere per primi. Noi siamo i migliori, come avete giurato a Odutu sotto la Montagna».
A questo gli altri non trovarono risposta, perché avevano giurato così come lui aveva detto.
Ma Coccodrillo, che aspettava nel fiume, udì quello che veniva detto, e mise un pensiero nella mente di Celda, che era della sua Tribù.
Celda bisbigliò qualcosa alle altre donne. Dissero: «Da, scegli. Poi tutti scelgono dopo di te. Quale donna scegli come tua compagna?». Da le guardò tutte quante con attenzione. Disse: «Scelgo Preda».
Preela gli rispose: «Io non scelgo te, Da. Tu sei troppo orgoglioso come compagno».
Allora Da scelse fra le altre, una dopo l'altra, e loro gli risposero tutte allo stesso modo, come avevano concordato. E quando Datta scelse fra gli uomini, anche quelli fecero così, fino a che non restò più nessuno fra cui scegliere, salvo gli stessi Da e Datta.
Si guardarono e Da disse: «Datta, io non ti scelgo. Tu sei troppo orgogliosa come compagna».
E così disse Datta a Da.
Allora gli altri scelsero fra loro finché ciascuno ebbe un compagno, e furono soddisfatti. Soltanto Da e Datta non avevano nessuno. E così, ancora oggi esistono soltanto otto Tribù e Scimmia non ha Tribù.
La felicità non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità. La felicità sta nell'amare. (ThomasMann)
Da qualche tempo, mi sono iscritto alla comunità di Last Fm, un social network che permette di condividere le proprie preferenze musicali, ma anche di ascoltare ovunque i propri mp3 preferiti, di crearsi una radio.
A tal proposito da qualche giorno nel frame di destra è comparso il modulo mp3, cliccando su play si può ascoltare gratuitamente la mia musica preferita in modo totalmente casuale... non aspettatevi però tunz tunz... io sono della vecchia scuola di punk al pogo truzzi al rogo ;)
Vi ripropongo comunque il modulo, dateci un occhio o meglio prestateci orecchio!
Un giorno anche la guerra si inchinerà al suono di una chitarra (Jim Morrison)
Ho appena finito di leggere la biografia di Ivan Gennaro Gattuso, godibile come tutte le biografie dei calciatori/allenatori che ho letto, ma con delle chicche incredibili: come ad esempio le tecniche di conquista secondo ringhio:
Fase I - Il primo incontro: la finta L'hai vista in una stanza affollata, a una festa, in un bar, in un parco, i vostri occhi si sono incontrati e hai deciso che quella è la donna che sposerai? Bene: la cosa più importante è non farglielo capire. Farla con la sua amica, i suoi genitori, il cane, la portinaia, il barista, i pesci dell'acquario, ma a lei rivolgi solo qualche frase cortese. Dribbla i tranelli dell'emozione, muovi la bocca in una direzione diversa da quella in cui va il cuore. Sii disinvolto e simpatico, ma impaniale. Poi, prima che l'incontro finisca, all'improvviso guardala dritto negli occhi e per cinque minuti fai come se al mondo esistesse solo lei. Rivolgile complimenti che parlino di lei e di te, tipo: «Hai gli occhi dell'esatto colore del mare di Schiavonea a cento metri dalla riva». E dopo averla così incuriosita vattene, non senza esserti accaparrato il suo numero di telefono.
Fase II - Il primo appuntamento: rimessa laterale Sei a bordo campo e osservi la situazione: questa è la partita più importante della tua vita e per rimettere in gioco la palla devi valutare attentamente tutti gli elementi in gioco. Il primo appuntamento è un tiro mirato, sicuro, dritto alla meta, che tiene conto del giorno della settimana, del clima, del luogo, della disposizione degli altri giocatori - amici che possono aiutarti e avversari che vogliono esattamente quello che vuoi tu. Una volta fatti i tuoi conti, non starci a pensare e tira. Proponile il primo appuntamento. Non telefonare con un invito come «ti va di vederci da qualche parte e fare qualcosa?», sarebbe come dare una spintarella alla palla verso un punto a caso del campo e aspettare che qualcuno se la venga a prendere. Decidi un giorno, un'ora, un programma della serata o del pomeriggio. E poi segui il gioco con naturalezza, deciso ma disinvolto, aprirle la portiera, guardarla negli occhi, ascoltarla con interesse quando parla sono tutte buone tattiche. A fine serata non cercare di tirare in porta: la mattina dopo non ti rispetterebbe.
Fase III: Il corteggiamento: pressing Per carità, se le hai detto «ti chiamo», chiamala. Non subissarla di telefonate e non stare a elaborare tattiche cervellotiche, chiamala quando ne hai voglia, quando ti sembra il momento. Sfrutta le aperture, le ricorrenze, i giorni di vacanza per creare occasioni d'incontro, sii un po' fantasista, un po' attaccante. Impegnala e disimpegnala in piccoli dribbling di occhi, mani, corpi. Sorprendila con un passaggio particolare, un piccolo pensiero o un'attenzione, anche semplicemente andandola a prendere in ufficio in un giorno che piove. Certo, in questo caso, magari non in Vespa...
Fase IV - L'appuntamento decisivo: tiro in porta Potresti aver bisogno di un assist per preparare il colpo finale. Se tua cugina è la sua migliore amica, evviva, altrimenti forse puoi indurre un amico comune a cantarle le tue lodi. 0 se non avete amici comuni puoi corrompere la sua barista sotto casa con una buona mancia perché alla prima occasione le dica: «Quanto è bello il suo nuovo fidanzato, signorina!». Ma al momento del tiro in porta sei solo. Devi combinare impulso e strategia, fluidità e precisione. Ricorda che i tiri migliori non sono quasi mai i rigori, quindi sfrutta un'azione spontanea piuttosto che costruire un'occasione apposta. Almeno, fa' che non sembri studiata apposta. Proponile di andare a bere qualcosa. Al secondo cocktail proponile di mettere qualcosa sotto i denti. Dopo cena, dille che non sei convinto del colore delle nuove tende del tuo salotto e chiedile di venire su a darti un'opinione. No, certo che non ci crede, ma deve poter fingere di farlo. Da lì, solo una cosa devi ricordare: è il momento più divertente, emozionante, unico della partita: il gol.
una vita da mediano con dei compiti precisi a coprire certe zone a giocare generosi
La paella nacque come piatto umile della cucina popolare della campagna della Comunità Valenciana. Veniva preparato in casa, condito con gli ingredienti a disposizione. Alla fine del XIX secolo cominciò ad essere proposto nei menù delle osterie e dei chioschi delle spiagge di Valencia e Alicante.
La cucina valenciana è rinomata per i piatti a base di riso. Oltre alle numerose versioni della paella, si possono citare arròs a banda (riso allo zafferano servito con zuppa di pesce e salsa allioli), arròs amb fesols i naps (riso con fagioli e rape), arròs al forn (riso al forno), arròs amb costra (riso in crosta). Si tratta di ricette molto antiche; una preparazione simile, l'arròs en cassola al forn, compare già nel Llibre de Coch di Robert de Nola del 1520.
In Spagna la paella è tuttora percepita come specialità regionale valenciana, pur essendo diffuso il suo consumo nelle altre zone del paese. A livello internazionale, la paella è associata indissolubilmente alla cucina spagnola, di cui è probabilmente la preparazione più famosa.
L'ultimo singolo dei Negrita, anteprima dell'album che uscirà a fine mese, accompagnato dalle foto più della vacanza in Corsica.
Che rumore fa la felicità. Come opposti che si attraggono, come amanti che si abbracciano.
Camminiamo ancora insieme, sopra il male sopra il bene,
Ma i fiumi si attraversano e le vette si conquistano. Corri fino a sentir male con la gola secca sotto il sole.
Che rumore fa la felicità
Mentre i sogni si dissolvono e gli inverni si accavallano quanti spilli sulla pelle dentro il petto sulle spalle, ma amo il sole dei tuoi occhi neri più del nero opaco dei miei pensieri
e vivo fino a sentir male con la gola secca sotto il sole. Corri amore, corri amore.
Che rumore fa la felicità
Insieme, la vita lo sai bene ti viene come viene, ma brucia nelle vene e viverla insieme è un brivido è una cura serenità e paura coraggio ed avventura, da vivere insieme, insieme, insieme, insieme a te.
Che rumore fa la felicità.
Due molecole che sbattono come mosche in un barattolo con le ali ferme senza vento bestemmiando al firmamento.
Mentre il senso delle cose muta ed ogni sicurezza è ormai scaduta appassisce lentamente la coscienza della gente.
Che rumore fa la felicità.
Che sapore ha, quando arriverà sopra i cieli grigi delle città che fingono di essere rifugio per le anime. Corri fino a sentir male con la gola secca sotto il sole. Corri amore, corri amore.
Che rumore fa la felicità
Insieme, la vita lo sai bene ti viene come viene, ma brucia nelle vene e viverla insieme è un brivido è una cura serenità e paura coraggio ed avventura, da vivere insieme, insieme, insieme, insieme a te.
Dove sei ora? Come stai ora? Cosa sei ora? Cosa sei? Dove sei ora? Come sei ora? Cosa sei ora? Cosa sei cosa sei? ma
Insieme, la vita lo sai bene ti viene come viene, ma è fuoco nelle vene e viverla insieme è un brivido è una cura serenità e paura coraggio ed avventura, da vivere insieme, insieme, insieme a te a te.
La dignità degli elementi la libertà della poesia, al di là dei tradimenti degli uomini è magia, è magia, è magia...
Da ieri è attiva la radio di AmdPlanet, per farla breve: in pratica passa la musica preferita degli utenti che danno vita al canale.
La musica è ricercata anche se un paio di utenti, snake e galai hanno gusti un pò truzzi :).
Il funzionamente è semplicissimo: Last.fm è un sito di social network, che analizza le canzoni che ascolti sul tuo pc, attraverso dei comodi plugin e le condivide con la comunità.
Per ascoltare la radio occorre semplicemente aprire questa pagina web e la musica si diffonderà da se, anche se non si è iscritti al network.
Mentre se si vuole condividere l'esperienza occorre iscriversi a Last.fm e chiedere di entrare nel gruppo di AmdPlanet...ah e logicamente ascoltare buona musica sul proprio pc :)!
Il disco è ancora considerato un oggetto di svago, superfluo. Il disco ha spesso, invece, la stessa nobiltà di un libro. (Renzo Arbore)
Theres no money theres no possessions Only obsession I dont need that shit Take my money take my obsession
I just want to be heard loud and clear are my words Coming from within man tell them what you heard Its about a revolution in your heart and in your mind Till you find a conclusion lost out in obsession Diamond rings get you nothing but a life long lesson And your pocketbooks stressing Youre a slave to the system working jobs that you hate for that shit you dont need Its too bad the world is based on greed Step back and see Stop thinking about yourself start thinking about
Theres no money theres no possession only Obsession I dont need that shit Take my money take my possession take my obsession I dont need that shit
Because everything is nothing And emptiness isnt everything This reality is really just a fucked up dream With the flesh and the blood that you call your soul Flip it inside out its a big black hole Take your money burn it up like an asteroid Possession though youre never gonna feel the void Take it away and learn your best lesson The heart the soul the life the passion
Theres no money theres no possession Only obsession I dont need that shit Take my money take my possession take my obsession I dont need that shit
Money possession obsession Present yourself press your clothes comb your hair And clock in You just cant win just cant win And the things you own own you Nooooooooooooo
Take my money take my possession take my obsession I dont need that shit Fuck your money fuck your possession fuck your Obsession I dont need that shit Money possession obsession I dont need that shit
Noi siamo i figli di mezzo della storia, cresciuti dalla televisione a credere che un giorno saremo milionari e divi del cinema e rockstar, ma non andrà così. E stiamo or ora cominciando a capire questo fatto. (Tyler Durden)
KISS è un acronimo usato nell'informatica, che sta per Keep It Simple, Stupid, ossia "mantienilo semplice, stupido". Ci si riferisce al codice sorgente di un programma, e significa di evitare di cominciare a pensare alle ottimizzazioni da subito, e cercare invece di mantenere uno stile di programmazione semplice e lineare, demandando le ottimizzazioni al compilatore, o a successive fasi dello sviluppo.
Richiama in parte il principio filosofico del Rasoio di Occam: A parità di fattori la spiegazione più semplice tende ad essere quella esatta
Il più grande dei problemi del mondo poteva essere risolto quando era piccolo. (Lao Tzu)
Chi mi conosce sa che adoro la versione unplugged, ma va bene anche questa....
Don't give me names You've got it all, took it all from me Drove me insane Who'd come down to earth, releasing me Healing my wounds so why don't you close the door when you're leaving me now you'll run running all the way back to me again
Non darmi dei nomi Li hai già tutti, portali via da me Mi hai fatto diventare pazzo Chi verrebbe giù sulla terra, per liberarmi per curare le mie ferite perciò perchè non chiudi la porta quando vai via ora correrai correrai in tutti i modi indietro da me di nuovo
I'm not to end in shame to fight an endless lie I'm not to play a game I won't be on your side
Non sto per finire in vergogna a combattere contro una menzogna senza fine Non sto giocando a un gioco Non voglio più essere al tuo fianco
found a way to reach myself again but all I saw was shame Drive me away there's something deep in me waiting to escape you think you know me so why don't you close the door when you're here with me
Ho trovato un modo Per trovare di nuovo me stesso ma tutto ciò che ho visto era vergognoso Portami via C'è qualcosa dentro di me che aspetta solo di poter scappare Pensi di conoscermi perciò perchè non chiudi la porta quando quando sei qui con me?
I'm here to end the game I'm living in a lie it's hard to give the same I won't be on your side
Sono qui per concludere il gioco Sto vivendo in una menzogna E' difficile mandar via la vergogna Non voglio più essere al tuo fianco
I'm not to end in shame to fight an endless lie I'm not to play a game I won't be on your side
Non sto per finire in vergogna a combattere contro una menzogna senza fine Non sto giocando a un gioco Non voglio più essere al tuo fianco
I loved you a lot to need you a lot I leave you alone...
Ti ho amato tanto Ho avuto tanto bisogno di te Ti ho lasciato sola...
Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama! (Seneca)
Da un pò ho questa frase nel nick di msn... ora vi spiego perchè...
Chasing Amy:
In cerca di Amy è un film statunitense del 1997 scritto e diretto da Kevin Smith (quello di Clerks), facente parte della trilogia dedicata al New Jersey.
Il film è una commedia romantica su due fumettisti: Holden McNeil (Ben Affleck), eterosessuale, e Alyssa Jones (Joey Lauren Adams), che si identifica apertamente come lesbica. Racconta dell'innamoramento dei due e delle difficoltà che affrontano.
In cerca di Amy" (o "Chasing Amy" in originale) non è altro che la definizione della condizione in cui ci si trova, quando una persona a cui si tiene molto, ci delude con qualche strano comportamento, per cui la sua immagine fino a quel momento candida e ligia, viene sporcata nella nostra testa e noi continuiamo a cercare di recuperare e ripulire nella nostra testa quell'immagine sporcata, sperando di poter riavere un giorno una Amy come se nulla fosse mai accaduto.
La vita ci inganna con delle ombre, le chiediamo il piacere. La vita ce lo da con una coda di amarezza e di delusione e ci troviamo a guardare con un sordo cuore di pietra, la treccia ed i capelli striati d'oro che una volta avevamo venerato così follemente e così baldamente baciato. (Oscar Wilde)
In my own simple way I think she wants me only She said Come over right away But she's just not that way Her little soul is stolen See her put on her brand new face
CHORUS
Pull the shades Razor blades You're so tragic I hate you so but love you more I'm so elastic The things you say Games you play Dirty magic
I should know better than to think I'd reach inside her It's all a cloudy kind of daze She's not so sweet today She mocks me, I'm no fighter It all just seems like such a waste
CHORUS
It's Oversimplified (X3)
CHORUS
Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore. Deve trattarsi di altro, perché amore elibertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano. (Osho)
«La felicità è come una farfalla che, una volta perseguita, è sempre oltre la nostra stretta, ma, se ci si siede tranquillamente, potrebbe svolazzarti intorno.» (Nathaniel Hawthorne)
Piccola variazione post elaborata al computer che ne dite? Credo che così la farfalla risulti di più ed il cambio di angolazione ne fa quasi una foto diversa...
Il conto alla rovescia si ferma mercoledì, quando nell'Lhc, enorme acceleratore di particelle del Cern di Ginevra, inizierà una serie di esperimenti volti a simulare le condizioni del Big Bang, l'esplosione che ha creato l'universo. Un gruppo di scienziati si è perfino rivolto alla Corte europea dei diritti umani per tentare di fermare tutto. Ma i giudici hanno dato il via libera. Infatti secondo alcuni luminari, tacciati dallo stesso Cern di non essere veri accademici, un buco nero fuori controllo distruggerebbe l'umanità, e visto che ci sono stati ben 2 incidenti fuori controllo al CERN, il timore non pare poi essere così infondato.
Nel video qui sotto, una simulazione di cosa succederebbe se l'esperimento sfuggisse di mano:
Comunque per dare un tocco di leggerezza alla cosa, è curiosa la notizia secondo la quale un bookmaker inglese quoti 1 milione ad 1 la fine del mondo, "tanto - dice - se finisce il mondo non pago mica". Chiamalo scemo! Vi esorto a pensare positivo, mal che vada non saremo costretti a sorbirci un'altra prestazione indecorosa dei lippiboys come contro Cipro.
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla. (Lao Tse)
Metti un trekking di un giorno in Corsica con destinazione un laghetto artificiale, aggiungi una buona compagnia, un bel paesaggio e dei muli lungo il sentiero, mescola per bene e servi ghiacciato....
Dopo anni ho riletto "il Vecchio e il Mare" di ErnestHemingway e devo dire che non mi ricordavo che fosse scritto così bene. Oltretutto l'idea dell'eroe che riesce a trasformare la propria inevitabile sconfitta in una vittoria del carattere è qualcosa che mi affascina, un non so che di mistico, perduto,antico qualcosa che al mondo d'oggi è sempre più difficile da vedere.
"La vita degli uccelli è più dura della nostra, tranne per gli uccelli da preda, pesanti e forti. Perché sono stati creati uccelli delicati e fini come queste rondini di mare se l'oceano può essere tanto crudele? Ha molta dolcezza e molta bellezza. Ma può diventare tanto crudele e avviene così d'improvviso e questi uccelli che volano, tuffandosi per la caccia, con quelle vocette tristi, sono troppo delicati per il mare". Pensava sempre al mare come a la mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che l'amano ne parlano male, ma sempre come se parlassero di una donna. Alcuni fra i pescatori più giovani, di quelli che usavano gavitelli come galleggianti per le lenze e avevano le barche a motore, comprate quando il fegato di pescecane rendeva molto, ne parlavano come di el mar al maschile. Ne parlavano come di un rivale o di un luogo o perfino di un nemico. Ma il vecchio lo pensava sempre al femminile e come qualcosa che concedeva o rifiutava grandi favori e se faceva cose strane o malvagie era perché non poteva evitarle. La luna lo fa reagire come una donna, pensò.
Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercar di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno uno dovesse cercar di uccidere il sole. Siamo nati fortunati, pensò. Poi gli dispiacque che il grosso pesce non avesse nulla da mangiare e il dispiacere non indebolì mai la decisione di ucciderlo. A quanta gente farà da cibo, pensò. Ma sono degni di mangiarlo? No, no di certo. Non c'è nessuno degno di mangiarlo, con questo suo nobile contegno e questa sua grande dignità. Non capisco queste cose, pensò. Ma è una fortuna che non dobbiamo cercar di uccidere il sole o la luna o le stelle. Basta già vivere sul mare e uccidere i nostri veri fratelli.
La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che scegliere. (Sartre, Jean-Pau)
Ho appena finito di leggere l'ultimo thriller di Jeffery Deaver, come d'abitudine un romanzo che ti prende e difficilmente ti stanca. Mi ha colpito molto un passaggio, che fra parentesi poi è la spiegazione del titolo del libro:
«Conoscete il concetto di "finestra rotta" nella filosofia sociale?» «No.» «L'ho imparato anni fa e non l'ho mai dimenticato. Il senso è che per migliorare la società ci si deve concentrare sulle piccole cose. Se le controllate, o le sistemate, allora seguiranno grandi cambiamenti. Prendete i quartieri con un alto tasso di criminalità. Potete investire milioni di dollari per aumentare le autopattuglie o installare videocamere di sicurezza, ma se questi quartieri continuano ad apparire degradati e pericolosi, resteranno degradati e pericolosi. Invece di milioni di dollari, spendetene migliaia per aggiustare le finestre, ridipingere le facciate, pulire gli androni. Può sembrare solo un'operazione cosmetica, ma la gente se ne accorgerà. Diventerà orgogliosa del luogo in cui vive. Cominceranno a denunciare le persone che rappresentano una minaccia per gli altri e che non si curano delle loro proprietà. Come saprete, questa è stata la politica di New York negli anni Novanta in fatto di riduzione e prevenzione del crimine. E ha funzionato.»
Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza (B. Franklin)
Ci vuole più sforzo per conquistare anche solo una piuma delle ali dell'uccello della gioia, che per lasciarsi trascinare dalla corrente del dolore (Z. M. Raudive)
L'uomo sogna di volare... Guardare dall'alto, planare sul mare Che si trovi su un aereo o in un grande appartamento sui gradini di una chiesa nella favela di Candeal L'uomo sogna di volare E scrive sui muri noi siamo tutti uguali ma prega nel buio: la sorte del più debole... NON TOCCHI MAI A ME
COME DIVENTA FACILE VOLTARSI E NON GUARDARE COME DIVENTA FACILE PENSARE NON E' COLPA MIA COME DIVENTA FACILE MA TUTTO QUELLO CHE PUO' DIRE UN UOMO E'...
L'uomo sogna di volare... Guardare dall'alto, planare sul mare L'uomo ha voglia di cambiare Ma non sa più come fare L'uomo ha voglia di cambiare Ma non sa più cosa fare L'uomo sogna di volare
E allora... Partenza, decollo, non c'e' nessun controllo Di scatto riparto, Ci sono cose che volevo... ma non ti ho detto mai
COME DIVENTA FACILE VOLTARSI E NON GUARDARE COME DIVENTA FACILE PENSARE NON E' COLPA MIA COME DIVENTA FACILE MA TUTTO QUELLO CHE PUO' DIRE VERAMENTE UN UOMO E'...
NON FATE COME ME NON FATE COME ME
Quanto più in alto ci innalziamo, tanto più piccoli sembriamo a coloro che non possono volare (Friedrich Nietzsche)