venerdì 5 settembre 2008

La filosofia de "la finestra rotta"

Ho appena finito di leggere l'ultimo thriller di Jeffery Deaver, come d'abitudine un romanzo che ti prende e difficilmente ti stanca.
Mi ha colpito molto un passaggio, che fra parentesi poi è la spiegazione del titolo del libro:

«Conoscete il concetto di "finestra rotta" nella filosofia sociale?»
«No.»
«L'ho imparato anni fa e non l'ho mai dimenticato. Il senso è che per migliorare la società ci si deve concentrare sulle piccole cose. Se le controllate, o le sistemate, allora seguiranno grandi cambiamenti. Prendete i quartieri con un alto tasso di criminalità. Potete investire milioni di dollari per aumentare le autopattuglie o installare videocamere di sicurezza, ma se questi quartieri continuano ad apparire degradati e pericolosi, resteranno degradati e pericolosi. Invece di milioni di dollari, spendetene migliaia per aggiustare le finestre, ridipingere le facciate, pulire gli androni. Può sembrare solo un'operazione cosmetica, ma la gente se ne accorgerà. Diventerà orgogliosa del luogo in cui vive. Cominceranno a denunciare le persone che rappresentano una minaccia per gli altri e che non si curano delle loro proprietà. Come saprete, questa è stata la politica di New York negli anni Novanta in fatto di riduzione e prevenzione del crimine. E ha funzionato.»

Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza
(B. Franklin)

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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)

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