giovedì 19 giugno 2008

Il ritorno a se stessi

È vero che molti individui creativi non riescono a stabilire rapporti affettivi maturi e che alcuni sono estremamente isolati. È anche vero che in alcuni casi un trauma, sotto forma di un lutto o di una precoce separazione, indirizza la persona potenzialmente creativa verso lo sviluppo di quegli aspetti della sua personalità che trovano compimento in una relativa solitudine. Ciò non significa tuttavia che la ricerca creativa solitaria sia di per sé patologica.

Facciamo per un attimo l'ipotesi che questi individui abbiano mostrato da bambini un comportamento di rifiuto, e accettiamo la tesi che tale reazione serva a proteggere il bambino dalla disorganizzazione del comportamento. Se trasferiamo questo concetto nella vita adulta, ci accorgiamo che il bambino che ha un atteggiamento di rifiuto può divenire in seguito una persona la cui prima necessità è quella di trovare all'esistenza un ordine e un significato che non dipendano completamente, e nemmeno principalmente, dai rapporti con gli altri.

ANTHONY STORR, Solitudine. Il ritorno a se stessi

C'è un silenzio del cielo prima del temporale, delle foreste prima che si levi il vento, del mare calmo della sera,di quelli che si amano, della nostra anima, poi c'è un silenzio che chiede soltanto di essere ascoltato.
(R. Battaglia)

1 commenti:

  1. Ciao Sergio!
    allora c´è un bel blog per imparare e praticare il mio italiano,jejjeje.
    Non so se ho capito bene tutto, ma mi ha piaciutto molto quello che hai scritto sotto la fotografia.
    un saluto dal´Argentina!!!
    bacio!
    Brenda

    RispondiElimina

Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)

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