Vogliamo parlare di una delle più bella ballate romantiche di tutti i tempi...Because the night
E se c’erano dubbi che questa fosse la più robusta, sfolgorante band del rock in circolazione la sua musica forte e generosa ne ha dato conferma raccontando quell’America solida e animata dai buoni sentimenti di cui proprio proprio Bruce rappresenta l’incarnazione sicura. Celebrazione di una vicenda che dura da 35 anni e che ogni volta ha l’obbligo di tener fede alla leggenda del più rock dei rocker in circolazione. Eccolo con la grandiosa Last To Die
Il metallo brucia, il rock incendia la sera, le chitarre strappano l’entusiasmo. Finirà mai questa lunga corsa nei nostri sentimenti, nella speranza che il mondo sarebbe migliore ascoltando certe canzoni? No, il concerto ieri sera di Bruce Springsteen a San Siro avverte che il rituale non sta finendo. Che nemmeno la nostalgia di un vigoroso 58 enne, figlio della classe operaia del New Jersey, un “blue collar” baciato dagli spiriti della musica, riesce a impensierire il pubblico più giovane.
Non ha mai fatto le cose che la maggior parte delle rockstar fanno. È diventato ricco e famoso, ma non ha mai imbarazzato se stesso con tutto questo successo, vero? Nessun arresto per droga, nessuna pulizia del sangue in Svizzera. E la cosa più importante è che non gioca nemmeno a golf! Nessuna acconciatura strana, nemmeno negli anni '80. Niente vestitini nei videoclip, parti cinematografiche imbarazzanti, cuccioli di serpente o di scimmia. Nessuna mostra di suoi quadri. Nessuna lite pubblica e non si è mai dato fuoco.
(Bono nel discorso di inserimento di Springsteen alla Hall of Fame – 1999)
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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)