mercoledì 18 giugno 2008

Favola Antica: Scimmia fa il fuoco

Capitolo 2: SCIMMIA FA IL FUOCO

Serpente, Coccodrillo, Maiale Grasso e gli altri andarono da Scimmia e le dissero: «Scimmia, tu mangi il nostro cibo. Bevi la nostra acqua. Dormi nelle nostre grotte. Ci disturbi con le tue chiacchiere. Ma da sola non fai un bel niente».


Scimmia rispose: «Bé, io sono più brava di voi, e adesso faccio una cosa meglio di tutti quanti».


Pensò per un giorno, una notte e un giorno anco­ra, poi, mentre Antilope Nero dormiva, vide in cielo una grossa nuvola che copriva la luna.

Allora Scimmia batté le mani e fece un rumore talmente forte che la nuvola scoppiò e ne piovve a terra del fuoco che bruciò gli alberi e le erbe, e prosciugò gli stagni e colpì le rupi dove si posava Falco di Luna e seccò le radici sotto terra. Soltanto Giovane Pipistrello, fu al sicuro nelle sue grotte.

Giovane Pipistrello guardò fuori e vide quel che stava succedendo. Allora volò da Antilope Nero e gli squittì nelle orecchie: «Scimmia sta uccidendo il nostro Posto Buono col fuoco. Fermala».

Antilope Nero si svegliò e vide anche lui quel che stava succedendo. Si alzò e soffiando attraverso le narici spense il fuoco.
Chiamò Scimmia. Ma Scimmia ebbe paura e si nascose. Allora Falco di Luna, che la spiava dalla sua rupe, avvisò Serpente, e Serpente, zitto zitto, si avvoltolò intorno a lei e la trascinò da Antilope Nero.

Antilope Nero disse: «Hai fatto cose cattive. Adesso ti faccio pizzicare la pelle, come il fuoco. Devi rimettere in ordine il nostro Posto Buono e farlo tornare com'era. Poi ti tolgo il pizzicore». E così, con la pelle che bruciava come il fuoco, Scimmia si mise al lavoro, ma non ci riuscì. ì. Versò acqua negli stagni, ma era salata e amara. Piantò radici nel terreno, ma facevano ammalare Maiale Grasso.

Fece crescere degli alberi, ma avevano troppe spine perché le mogli di Uccello Tessitore ci appendessero il nido, e i loro frutti cadevano a terra prima di maturare.
Alla fine Scimmia andò dagli altri e implorò: «Non ci riesco. Dovete aiutarmi».

Quelli risposero: «E tu che cosa ci dai in cambio?».

Scimmia disse: «Non ho niente da dare».

Loro replicarono: «Puoi darci questo: noi ti diciamo una cosa, e tu la fai. Una luna intera per ciascuno di noi, a turno».


Così si misero d'accordo e si diedero da fare per rimettere in ordine il Posto Buono, con acqua pulita, alberi rigogliosi ed erba tenera, con noci, frutti eradici dolci, e in cambio Scimmia lavorò a turno per ciascuno di loro, facendo qualsiasi cosa le chiedessero, dalla mattina fino alla sera, per una luna intera.

La cosa non le piacque affatto.
Un giorno, mentre acchiappava insetti per Gio­vane Pipistrello, Scimmia sentì odore di fumo. Cercò e trovò una scintilla di fuoco che bruciava ancora. Andò a prendere delle foglie secche e soffiò sulla scintilla fino a che ebbe di nuovo un fuoco. Poi trovò un tronco cavo, sigillò le estremità con l'argilla e mise il fuoco nel mezzo, creando il primo ceppo del fuoco.

Quando tutto il lavoro fu finito, Scimmia andò da Antilope Nero e disse: «Guarda. Adesso il nostro Posto Buono è tornato com'era».

Antilope Nero guardò e vide che era vero. Ma non vide dove Scimmia aveva nascosto il ceppo del fuo­co. Poi soffiò su Scimmia e le ripulì la pelle.
Soltanto una piccola chiazza sotto l'ascella le bru­ciava ancora come il fuoco. Era per via del ceppo. Ed ecco perché Scimmia si gratta sempre.

Pagate alla gente noccioline e avrete scimmie a lavorare.
(Bette Davis)

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Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare a come si è vissuto. (Paul Bourget)

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